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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2013 alle ore 19:05.

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Il nostro rapporto sempre più stretto con i computer ci farà evolvere in cyborg, ibridi tra uomini e macchine? Sogni e incubi della fantascienza sono ancora lontani, ma stiamo comunque muovendo i primi passi verso l'informatizzazione del corpo umano.
Ne hanno parlato mercoledì scorso Dennis Woodside, amministratore delegato di Motorola, e Regina Dugan, già direttrice del Darpa e attualmente a capo dei progetti speciali di Google. I due, nel corso di un dibattito pubblico alla D11 Conference, hanno descritto come si possano inserire nel corpo umano dispostivi che ne consentano l'identificazione in modo semplice e sicuro.

Un esempio è quello dei tatuaggi elettronici: sviluppati dall'azienda statunitense MC10, sono circuiti flessibili applicabili alla pelle come cerotti adesivi. Una volta impermeabilizzati con uno spray, funzionano per settimane, fornendo uno strumento di identificazione più comodo di chiavette o bracciali.
Ancora più sorprendenti sono le pillole-password: minuscoli chip inseriti in capsule o compresse che si possono ingoiare. Una volta nello stomaco, ricavano dai succhi gastrici l'energia per funzionare, e trasmettono una password identificativa sotto forma di deboli impulsi elettrici percettibili attraverso la pelle. Prodotti dalla californiana
Proteus, sono già stati certificati come non pericolosi per la salute, anche se ci vorrà del tempo perché vengano commercializzati.

Oltre che per l'identificazione, i nuovi dispositivi adattabili all'uomo serviranno anche per rilevare informazioni mediche. A questo scopo, l'italiano Tommaso Melodia, professore presso l'Università di Buffalo, sta conducendo una ricerca sulla creazione di una rete wireless all'interno del corpo umano basata sugli ultrasuoni. Rispetto alle onde radio,questi richiedono meno energia, generano meno calore e possono essere captati più facilmente dall'esterno.
Grazie a un finanziamento quinquennale di 449.000 dollari ottenuto dalla National Science Foundation, Melodia e il suo dottorando G. Enrico Santagati lavoreranno per creare un protocollo di rete ultrasonica tra sensori medici intracorporei. Non sembra lontano il momento in cui i nostri corpi saranno dotati di un "cruscotto" digitale dove verificare in qualsiasi momento temperatura, pressione e altri parametri.

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