Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 19:14.
Tecniche avanzate per l'analisi dei residui dello sparo e per l'identificazione delle persone. E, ancora, indagini balistiche e orientate determinare la composizione dei materiali esplosivi, tecnologie di informazione e metodi di video-sorveglianza evoluti. Sono questi i contenuti principali della collaborazione tra il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e la Polizia di Stato.
La partnership, in virtù di un accordo quadro della durata di cinque anni, è focalizzata sui settori delle scienze forensi e della tutela della pubblica sicurezza. L'obiettivo è di unire le competenze scientifiche del Cnr con l'esperienza maturata dalla Direzione centrale anticrimine (Dac) nel contrasto ai reati.
I responsabili dell'intesa sono per conto del Cnr il direttore dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn), Giuseppina Padeletti, e da parte della Dac il direttore pro tempore del servizio di Polizia scientifica, Daniela Stradiotto.
«I residui dello sparo sono riconoscibili a partire dalle loro caratteristiche morfologiche, oltre che per la loro composizione chimica. La materia, infatti, assume morfologia e composizione peculiari, passando dalle altissime pressioni e temperature che si verificano durante lo sparo alle condizioni tipiche dell'ambiente. I nostri microscopi Sem-Eds, e Feg-Sem-Eds (Scanning electron microscopy-Field emission gun, combined with energy dispersive spectrometry) sono in grado di rilevare con precisione le caratteristiche dei materiali, nonché di isolare i residui dello sparo. Inoltre, le tecnologie biometriche di cui disponiamo possono supportare la Polizia di Stato nell'identificazione delle persone. Infatti, attraverso software e algoritmi ad hoc è possibile analizzare le fotografie, ricostruendo le caratteristiche fisiche di una persona come, ad esempio, i tratti del volto, la distanza tra gli occhi, l'immagine della retina o dell'iride», spiega al Sole 24 Ore Giuseppina Padeletti.
In particolare, l'accordo prevede che il Cnr, attraverso la sua attività di ricerca, si occupi di sperimentare conoscenze e tecnologie innovative e di testarne l'idoneità a essere applicate sul campo e a fornire strumenti capaci di migliorare le tecniche forensi oggi in uso. «Con questo accordo la Polizia di Stato aggiunge un nuovo tassello lungo il percorso di implementazione del concetto di sicurezza partecipata. Stabilire partnership con soggetti pubblici e privati è strategico a questo riguardo. La collaborazione con il Cnr favorirà uno scambio di conoscenze teoriche e pratiche, consentendo di sviluppare metodologie e soluzioni nuove», precisa il direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato Gaetano Chiusolo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
APP AND ENTERTAINMENT
Ecco le migliori app per organizzare le vacanze last-minute
di Anna Volpicelli
-
nova24
Startup, la mappa delle regioni che hanno ricevuto più finanziamenti dal Fondo Pmi
di Luca Tremolada
-
TREND
Effetto Grecia anche su Google: vacanze e crisi sono il tormento degli italiani
-
Gadget
I Google Glass cambiano faccia: arriva la Enterprise Edition?
-
DIGITAL IMAGING
Fotografia: ecco le migliori app per i professionisti dell'immagine - Foto
di Alessio Lana
-
la app della discordia
UberPop sospeso anche in Francia. E ora in Europa è fronte comune