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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 17:12.

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Immagine del Sole ottenuta a fine maggio dal satellite Sdo di Nasa. Si vede perfettamente come una zona scura il "buco" nella corona del Sole. Le dimensioni sono circa mezzo milione di chilometriImmagine del Sole ottenuta a fine maggio dal satellite Sdo di Nasa. Si vede perfettamente come una zona scura il "buco" nella corona del Sole. Le dimensioni sono circa mezzo milione di chilometri

Si riduce il buco dell'ozono sulla Terra ed ecco che ti si apre una voragine sul Sole. Quello che si vede in questi giorni come una zona molto più scura sulla superficie della nostra stella, come dimensioni siamo sul mezzo milione di chilometri, pare una voragine vera e propria.

Diciamo subito che non c'è problema e che nessun fenomeno fisico ha portato via una bella fetta del Sole, come noi facciamo all'estate aprendo l'anguria.
Quella che vediamo, con un po' di timore questo è vero, è un'improvvisa diminuzione di temperatura in quella zona della corona solare, la parte più esterna e rarefatta dell'atmosfera solare.

Parliamo sempre di temperature enormi, dalle migliaia di gradi in su, ma comunque se abbiamo una zona più "fredda" irraggia di meno e ci sembrerà più scura, anche se comunque caldissima.

La cosa non sorprende gli specialisti, siamo in un periodo di massima attività nel ciclo solare che sappiamo, da un minimo all'altro, durare 11 anni. Anzi questo, iniziato nel 2006-7, è un ciclo finora particolarmente tranquillo.

Le immagini e il filmato in luce ultravioletta che il satellite Sdo di Nasa è stato in grado di catturare fra il 28 e 31 maggio ci mostrano chiaramente il fenomeno, spesso correlato a successive tempeste solari che hanno forti ripercussioni sul nostro Pianeta.
Problemi con le reti elettriche di telecomunicazioni così come aurore boreali sono all'ordine del giorno, ma dalle prime sappiamo oramai difenderci piuttosto bene e se ultime, beato chi se le può vedere. Nessun pericolo quindi, la natura ci offre ancora un grande spettacolo e ci ricorda che viviamo in condizioni felicemente precarie. Per fortuna i tempi astronomici si misurano in miliardi di anni.

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