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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 17:42.

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Ogm, sono davvero resistenti ai parassiti?


Dal 1996 sono disponibili sementi di grano e cotone geneticamente modificate in modo da produrre le proteine del Bacillus thuringiensis (Bt). Si tratta di sostanze ritenute innocue per l'uomo e che da decenni vengono usate come pesticidi. Le piante che le producono diventano ovviamente resistenti a molti parassiti. C'è stato però chi riteneva che tale resistenza sarebbe stata vanificata in breve tempo, poiché avrebbe favorito l'evolversi di parassiti immuni a tali proteine.

Bruce Tabashnik and Yves Carrière dell'Università dell'Arizona, insieme a Thierry Brévault del Centro Ricerche Agricole per lo Sviluppo (Cirad) in Francia, hanno pubblicato una ricerca su Nature Biotechnology, in cui fanno un bilancio dei risultati ottenuti contro i parassiti da questo tipo di Ogm, utilizzato ormai su oltre 400 milioni di ettari di raccolti, e quindi suscettibile di un'analisi scientifica molto accurata.
Gli autori hanno messo a confronto i dati di 77 studi precedenti, riguardanti 13 diverse specie di parassiti in otto Paesi diversi sparsi in tutti e cinque i continenti, trovando almeno cinque casi ben documentati in cui l'uso di sementi Bt ha favorito l'insorgere dell'immunità nei parassiti, in un periodo variabile dai 15 anni nel caso migliore a 2-3 anni nel caso peggiore.


La conclusione dello studio, derivata da modelli computerizzati, è che l'immunità non insorge rapidamente in presenza di tre circostanze: un'iniziale rarità dei geni immuni nella popolazione locale di parassiti; il fatto che tali geni siano recessivi; e soprattutto la presenza di "zone rifugio" contenenti piante non BT, in cui gli esemplari non immuni possano sopravvivere. L'assenza di zone rifugio rende molto più probabile l'accoppiamento tra esemplari immuni, e quindi la diffusione del gene dell'immunità alle generazioni successive.
In pratica, le piante Ogm si sono dimostrate efficaci, ma il loro uso va valutato caso per caso: in assenza di zone rifugio, o nel caso di geni dell'immunità già diffusi o non recessivi, l'effetto antiparassitario può essere vanificato in breve tempo. Gli autori ammoniscono comunque che non è possibile prevenire la resistenza per un tempo indefinito: «I parassiti prima o poi si adatteranno sempre. È praticamente un dato di fatto».

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