Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2013 alle ore 18:27.

My24
La seconda vita degli pneumatici

Il 70% degli pneumatici europei oggi termina la sua vita in discarica, dove viene bruciato producendo gas serra. Per porre fine a questo dannoso spreco, l'Unione europea ha avviato il progetto TyGre, allo scopo di creare un procedimento per riciclare gli pneumatici scartati. A guidare il progetto, iniziato nel 2011 e che ha terminato ora la sua prima fase, è l'Enea italiano, in partnership con vari enti scientifici e tecnologici e aziende di paesi della Ue e della Turchia. Per l'Italia partecipano anche Elastrade, Febe Ecologic e Sicav.

Il motivo per cui gli pneumatici vengono spesso usati come combustibile per focolari improvvisati è che contengono gas altamente infiammabili. Per la precisione una miscela chiamata syngas e composta principalmente da idrogeno e metano, oltre che da monossido e biossido di carbonio, che può essere estratta e recuperata. Inoltre è presente una componente oleosa di composti alifatici ed aromatici, anch'essa recuperabile.
Infine il carbonio che rimane come residuo dopo l'estrazione dei gas può essere fatto reagire con ossido di silicio ad alta temperatura per formare carburo di silicio (detto anche carborundum), un materiale ceramico apprezzato per la sua estrema durezza, che viene usato in metallurgia e per la produzione di materiali ceramici, abrasivi ed elettronici.
Attualmente l'Enea sta costruendo un impianto sperimentale a Trisaia di Rotondella (Mt). Una volta completato, potrà elaborare 30 chilogrammi di pneumatici di scarto all'ora. L'obiettivo è di fare un bilancio energetico dell'intera procedura di riciclaggio, per valutarne la sostenibilità prima di procedere alla sua applicazione su larga scala.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi