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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 11:26.

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(Ansa)(Ansa)

L'Italia ha una storia lunga e blasonata in campo spaziale. Il nostro fu infatti il terzo Paese, dopo Unione Sovietica e Usa, a lanciare un satellite nello spazio. Era il 15 dicembre 1964 e dalla base militare di Wallops Island, Usa, un razzo Scout messo a disposizione dall'Aeronautica americana portò in orbita il satellite San Marco A, ideato dal Professor Luigi Broglio. A differenza di quello che forse si pensa il nostro Paese è molto attivo e presente in campo spaziale, sia direttamente, con la propria Agenzia Spaziale nazionale, Asi, che attraverso quella Europea, Esa, di cui siamo anche soci fondatori e forti contributori.

I satelliti in aria
Per ricordare i progetti più significativi è giusto iniziare con quelli completamente italiani come ad esempio la Costellazione CosmoSkyMed e il satellite Agile. La prima è un sistema sofisticato e duale di 4 satelliti per il rilevamento radar del suolo terrestre. Serve a scopi civili e militari, secondo la più tipica accezione del termine "duale", e la sua caratteristica più importante è proprio quella di poter osservare il suolo terrestre in grandissimo dettaglio e in qualsiasi condizione di tempo e di luce, grazie alla tecnologia radar, di cui siamo leader a livello internazionale. L'orbita dei 4 satelliti poi permette di avere, in condizioni di emergenza, l'immagine di un punto particolare della Terra in pochi minuti: importante per alluvioni e terremoti. Agile è invece una piccola missione, costata poche diecine di milioni contro le molte centinaia di Cosmo, e consiste in un piccolo osservatorio astronomico per i raggi Gamma che ha portato a interessanti scoperte sia nell'Universo, stanando le maggiori sorgenti di queste potentissime radiazioni, che nell'alta atmosfera, dove si sono sorprendentemente osservati lampi di radiazione Gamma tuttora inspiegabili.

I lanciatori a partire da Vega
Importantissimo poi il ruolo dell'Italia nel campo dei lanciatori, con il Vega. Oggi è un progetto europeo, Vega dota il nostro continente di un lanciatore di media portata efficiente e di notevole valore e potenzialità commerciali. Fortemente voluto, proposto e sviluppato soprattutto dall'Italia, che ha anche per questo formato una società pubblico privato, ha dato la migliore prova di sé nei primi voli di test ed è ora pronto per l'utilizzo nel mercato spaziale.

Cassini verso Saturno
Un altro progetto molto italiano è quello della sonda Cassini. La proposta di una grande missione per il sistema di Saturno è proprio italiana e viene avanzata negli anni '80. A livello internazionale viene raccolta per la sua eccezionale bontà sia da Esa che da Nasa che accettano la sfida di una missione così complessa. Cassini è da anni oramai attorno a Saturno e ai suoi satelliti e ci ha mandato una serie infinita di immagini spettacolari e di grande interesse scientifico. Eccellenze tecnologiche italiane sono in questo momento anche attorno a Marte e Venere con i radar, le camere per ripresa ottica e analisi della luce e gli apparati per le trasmissioni dei due satelliti europei gemelli Mars Express e Venus Express.

La lista dei satelliti scientifici, ad esempio per i raggi X, o per telecomunicazioni in cui l'Italia ha agito in proprio o con un ruolo di primo piano, molti tutt'ora in operazione, sarebbe lunga ed è comunque ben illustrata nel sito web dell'Agenzia Spaziale Asi, resta da mettere nel giusto risalto il ruolo dell'industria italiana nella costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Grande come due campi di calcio orbita da anni a circa 400 chilometri di altezza ed è costata, si stima, almeno 100 miliardi di dollari. Rappresenta il più grande e costoso, nonché complesso, manufatto mai costruito dall'umanità. Ebbene occorre dire che oltre metà della superficie utilizzabile, se ci fosse la gravità a bordo si potrebbe dire "calpestabile" , della ISS è di fabbricazione italiana, dai locali di snodo fra le diverse ali della ISS a quel capolavoro di ingegneria che è lo splendido bowwindow spaziale, la "cupola", da cui gli astronauti si sporgono per mandarci quelle stupende foto del nostro pianeta , Italia compresa, che ci fanno capire quanto lo spazio sia affascinante e rappresenti sempre l'ultima frontiera.

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