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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2013 alle ore 21:00.
L'ultima modifica è del 09 luglio 2013 alle ore 09:31.

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Conclusa la passeggiata spaziale di Luca Parmitano, la prima di un astronauta italiano - Foto - Video

Luca Parmitano è rientrato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dopo 6 ore e 15 minuti, in anticipo di un'ora sul programma. Per la storia spaziale italiana si tratta della prima storica attività extraveicolare (EVA) compiuta da un suo astronauta. Assieme a lui è rientrato anche EVA 1, l'astronauta americano Chris Cassidy. La "passeggiata spaziale" di Parmitano e Cassidy è durata sei ore e sette minuti. Diverse le attività dei due skywalker, su tutte la preparazione per l'attracco alla Iss del modulo multifunzionale russo il cui arrivo è programmato per la fine dell'anno. (Agi)

di Leonardo Benacchio
Luca Parmitano è fuori dalla stazione orbitale, nella prima passeggiata spaziale mai affrontata da un astronauta italiano. Sulla sua tuta la bandiera italiana, tenendo fede alla sigla della missione attuale, "Volare". Ed è già in corso la fase più avventurosa delle operazioni: l'astraonauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) si sta spostando lungo il traliccio della Stazione Spaziale a testa in giù, agganciato al braccio robotico della Stazione Spaziale con una struttura alla quale ha assicurato i piedi. A manovrare il braccio, dall'interno della stazione orbitale, è la sua collega americana, Karen Nyberg. Lentamente sta portando Parmitano verso l'obiettivo di questo percorso, dalla durata complessiva di circa 15 minuti.

L'attività iniziata alle 14.10 ora italiana e durerà oltre sei ore. Assieme a Parmitano, Luke Skywalker per gli amici di Facebook e le migliaia di fan Twitter, sarà accompagnato dall'americano Chris Cassidy, mentre da dentro la stazione seguiranno l'attività. Apparentemente una missione di routine, dovranno ritirare un paio di strumenti non più funzionanti all'esterno della Stazione, sostituire una telecamera e altre attività di manutenzione, ma l'obiettivo primario di entrambe le Eva previste, questa e quella del 16 luglio prossimo, sarà la preparazione per l'installazione del modulo russo MLM (Multifunctional Laboratory Module), su cui verrà montato il Braccio Robotico Europeo (ERA).

Da terra la claque è già in fervente attesa su Twitter, capitanata da @astrosamantha, Samantha Cristofoletti, la nostra prima astronauta che volerà il prossimo anno e che in queste ore di sicuro sta invidiando, in senso positivo sia ben chiaro, Luca. Parmitano infatti, molto più degli altri, ha saputo intessere una ragnatela fittissima di rapporti grazie ai social network, che usa con grande perizia comunicando e rispondendo ai tanti fan, dal bambino di 9 anni che lo ringrazia perché seguire cosa succede nella Stazione spaziale lo diverte molto di più che fare i compiti per le vacanze all'ingegnere che gli fa domande molto tecniche. Molto giovano anche le immagini veramente stupende che @astro_luca manda in continuazione e raccoglie su Flickr, da quelle della Laguna di Venezia alle correnti negli atolli e attorno alle isole Canarie. Quasi sembrano quadri piuttosto che foto.

Se andrà tutto bene sarà un bel passo avanti per la Stazione e anche per noi italiani, un conto infatti è avere questa esperienza e un altro non averla proprio. Le attività Extraveicolari sembrano infatti molto semplici, vediamo questi astronauti muoversi goffamente attorno alla stazione spaziale, ma la preparazione è difficile e pesantissima, anche psicologicamente. Ci vuole un carattere di ferro, basta pensare che le tute sono dei veri e proprio habitat per la sopravvivenza, completamente autosufficienti, quasi delle navette spaziali che avvolgono l'astronauta con ossigeno, acqua, sistemi di comunicazione, movimento, telecomunicazioni, emergenza. Il tutto esposti non solo al freddo dello spazio ma a possibili temibili urti di detriti spaziali. Alla velocità cui si muove Parmitano, 8 chilometri al secondo circa, che significa circa 30.000 chilometri all'ora, un granello di ferro vagante, prodotto da qualche satellite morto, che dovesse andare in senso contrario farebbe l'effetto di una pallottola perforante.

La storia delle EVA per fortuna non presenta grossi incidenti, le prime furono quelle del russo Leonov il 18 marzo 1965, seguito a ruota dall'americano Edward White nel giugno dello stesso anno. La più famosa attività extraveicolare è senz'altro quella di Buzz Aldrin sulla Luna, nella missione Apollo 11 che portò per la prima volta l'uomo sul nostro satellite. Il primo astronauta né americano né sovietico fu, il 9 dicembre 1988, il francese Jean-Loup Chrétien che si trovava sulla stazione spaziale russa Mir.
Oltre ad americani, russi e francesi, si sono susseguiti skywalker anche tedeschi, giapponesi, svizzeri, canadesi, svedesi e cinesi. L'uomo che ha eseguito il maggior numero di EVA, ben 16, fu il russo Anatoly Solovyev tra il 1990 ed il 1997.

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