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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 16:51.

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Consultare siti medici danneggia la privacy

Secondo la rivista dell'American medical association, cercare informazioni mediche su internet può essere pericoloso per la propria privacy. È quanto emerge da una ricerca svolta dal dottor Marco D. Huesch dell'Università della California del Sud, che ha messo sotto osservazione 20 tra i più popolari siti statunitensi di divulgazione medica. Ha consultato più volte i siti tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013, utilizzando normali tool antispyware gratuiti, nonché un software commerciale di intercettazione per verificare la presenza di traffico internet nascosto a partire dal proprio computer.

Il risultato è stato piuttosto inquietante: ben 13 dei 20 siti esaminati utilizzavano qualche forma di tracking per trasmettere dati a terze parti. Tra i siti esaminati, solo quelli legati direttamente a studi medici professionali sono risultati rispettosi della privacy.

Beninteso, l'utilizzo di cookies e altri sistemi per identificare l'utente e, per esempio, inviargli pubblicità mirata quando visita altri siti, è una pratica diffusissima sul web. Tuttavia assume risvolti ben più negativi quando il sito in questione ha a che fare con la salute delle persone. Potrebbe essere imbarazzante visitare un sito per informarsi sulla cura dell'herpes e poi ricevere per settimane pubblicità mirate su questo tema. Ma il danno può essere ancora più grave, perché una volta diffuse le informazioni sensibili potrebbero essere intercettate e usate per qualunque fine.

La ricerca si conclude con un'esortazione a prendere provvedimenti per contrastare questi comportamenti, che alla lunga potrebbero rendere la gente meno disposta a consultare siti web in merito alla propria salute.

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