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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 16:21.
Apple è stata dichiarata colpevole di avere messo in atto pratiche anti-concorrenziali sui prezzi degli ebook, concordati a tavolino con gli editori. È questa le decisione di un giudice di New York che fa riferimento a fatti iniziati nel 2010, quando il colosso di Cupertino, California, lanciò il suo iPad. «Apple ha complottato per alzare i prezzi dei libri elettronici» insieme ai principali gruppi editoriali americani, ha dichiarato il giudice Denise Cote annunciando l'avvio di un nuovo processo volto a determinare l'ammontare dei danni che il produttore dell'iPhone dovrà versare. La causa legale è stata avviata nell'aprile 2012 contro il gruppo stesso e cinque gruppi editoriali (Hachette, HarperCollins, Mcmillan, Penguin e Simon & Schuster), che hanno poi patteggiato con le autorità degli Stati Uniti. Il piano targato Apple era volto a forzare il rivale Amazon ad alzare il prezzo dei suoi ebook da quota 9,99 dollari. Il piano si è tradotto - secondo il giudice - in prezzi più alti per i consumatori e in profitti illecitamente guadagnati per Apple e gli altri. Nel pre-mercato il titolo Apple cede lo 0,6% a 419,82 dollari. (Radiocor)
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