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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2013 alle ore 14:14.

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Apple, Google, Facebook, Microsoft, Twitter e altri chiedono più trasparenza su sorveglianza Nsa

È una lettera per chiedere maggiore trasparenza firmata, tra gli altri, da giganti hi-tech spesso rivali: Apple, Facebook, Google, twitter, Microsoft. Sono allineati con organizzazioni non profit impegnate da sempre nella tutela della libertà di espressione su internet come la Electronic Frontier Foundation (Eff), Human Rights Watch, Reporters Without Borders e la Wikimedia Foundation che coordina lo sviluppo di Wikipedia.

Insieme vogliono che sia possibile pubblicare report periodici sulle richieste dei dati degli utenti che arrivano attraverso le piattaforme della National Security Agency (Nsa) durante le indagini.

È un primo passo nel tentativo di dare corpo all'estensione della sorveglianza elettronica. Altrimenti il rischio dell'incertezza è di alimentare paure senza confine.

Cosa può cambiare
La lettera aperta è stata anticipata dal blog All Things Digital. Propone scadenze temporali prestabilite per rendere note tre categorie di dati degli utenti accessibili nelle investigazioni.

Vogliono che sia possibile esplicitare il numero delle richieste istituzionali di informazioni e quanti utenti, account o dispositivi sono coinvolti.

Hanno aggiunto un terzo capitolo finora assente nei report delle aziende apparsi dopo la scoperta di Prism: far sapere quante domande sul totale chiedono anche di fornire i contenuti delle comunicazioni, informazioni di base sui sottoscrittori e altri dati. I firmatari sono 63. Il gruppo esorta le istituzioni a diffondere uno studio periodico con le medesime informazioni.

Una risposta al pubblico online
Dai documenti top secret emersi nelle ultime settimane risulta che Prism sia stato l'unico programma autorizzato dalla magistratura attraverso la Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc) ad avere accesso mediante la collaborazione dei colossi hi-tech ai dati degli utenti indagati. Le altre piattaforme gestite dalla National Security Agency (Nsa) hanno come focus i metadati oppure sono state abilitate alla connessione con le infrastrutture di telecomunicazione.

Negli Stati Uniti le recenti proteste sul web sotto insegne come Restore the Fourth e le discussioni tra i blogger hanno sollevato un intenso dibattito. Dopo più di un mese dalle rivelazioni di Edward Snowden la complessità tecnica degli argomenti affrontati rende ancora difficile capire i limiti e l'ampiezza della sorveglianza elettronica. Molte aziende del web avevano chiesto alla Nsa di poter offrire una maggiore trasparenza, sostenute anche dalle organizzazioni non profit dedicate ai diritti civili. La lettera che hanno firmato insieme è il primo atto congiunto.

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