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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2013 alle ore 12:11.

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Ubuntu Edge, lo smartphone "dual boot" finanziato in crowdfunding - Video

Un telefonino che si farà solo a una precisa condizione: che la raccolta fondi presso gli utenti cui il progetto è vincolato porti in cassa i 32 milioni di dollari che Canonical, la società privata fondata (la sede legale è sull'Isola di Man) dall'imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth, ha fissato come budget per coprire i costi di sviluppo e produzione.

Il telefonino in questione ha comunque già un nome e cognome, Ubuntu Edge, e ha nell'opzione "dual boot", e cioè nella possibilità di funzionare a scelta con uno dei due sistemi operativi preinstallati nel dispositivo (Ubuntu e Android), il suo punto di forza. Se mai l'apparecchio vedrà la luce, si potrà quindi replicare l'esperienza di computing di Ubuntu sui classici notebook e desktop inserendo lo smartphone in una docking station collegata a un monitor esterno.

Donazioni fino a 10mila dollari
Al momento in cui scriviamo i finanziamenti elargiti dalla comunità open source in poche ore sono arrivati a poco più di tre milioni di dollari e il dettaglio aggiornato dell'operazione di crowdfunding si può consultare su questa pagina aperta su Indiegogo. Per raccogliere la cifra di cui sopra c'è un mese di tempo. Scaduto il termine e raggiunta la soglia dei 32 milioni il progetto verrà portato avanti; in caso contrario i fondi verranno restituiti e dell'Edge rimarrà (forse) solo un ricordo.

Nel presentare l'iniziativa, Canonical ha infatti fatto sapere come la stessa nasca parallelamente al modello classico di sviluppo basato sugli accordi con gli operatori mobili. Otto quelli che hanno già sposato l'idea di uno smartphone Ubuntu e che formano il "Carrier Advisory Group", organismo in grado di influenzare strategie e politiche di lancio dei futuri prodotti; fra questi ci sono anche Telecom Italia e colossi come Deutsche Telekom e la coreana SK Telecom.

Ben definite, in ogni caso, sono le modalità con la quali verranno gestite le donazioni. Chi per esempio "regalerà" al progetto 10mila dollari si vedrà consegnare (se lo stesso andrà ovviamente a buon fine) uno dei primi 50 smartphone prodotti. Chi si impegnerà con 80mila dollari farà proprio il cosiddetto "bundle enteprise", pacchetto rivolto alle imprese che comprende 100 telefonini

Le doti tecniche
Nel cuore dello smartphone "fantasma", le cui misure sono più o meno in linea con quelle dei modelli che vanno per la maggiore (64 x 9 x 124 millimetri), opera un processore multicore con 4 GByte di memoria Ram dedicata. Lo spazio di archiviazione è di 128 Gbyte mentre lo schermo touch è da 4,5 pollici (con una risoluzione di 1.280 x 720 pixel) con una copertura in vetro zaffiro per prevenire graffi e urti.

Il comparto fotografico presenta una fotocamera posteriore da 8.0 megapixel e una frontale da 2.0 megapixel mentre alla voce connettività l'Ubuntu Edge vanta il supporto delle tecnologie Dual-Lte, Wi-Fi 802.11n dual-band, Bluetooth 4.0 e Nfc. Quanto alle doti multimediali, il telefono è fornito di altoparlanti stereo con audio Hd e due microfoni con cancellazione attiva del rumore e un ricco bagaglio di sensori oltre a quello di prossimità (Gps, accelerometro, giroscopio, bussola digitale e barometro). La batteria è agli ioni di litio con anodo in silicio ma non ci sono al momento informazioni circa la sua autonomia.

Prezzi da fascia altissima
Se sulla carta l'Ubuntu Edge ha tutto per essere uno smartphone degno della massima attenzione (sul fatto che sia bello da vedere o meno lasciamo aperto il giudizio agli utenti), i costi da mettere in preventivo per averlo e la sua effettiva disponibilità non sono propriamente elementi accattivanti.

Chi lo vuole dovrà aspettare infatti non prima di maggio 2014 e sborsare 394 sterline (circa 600 dollari) entro la fine del primo giorno di sottoscrizione. Da domani in poi serviranno 532 pound (l'equivalente di 830 dollari). Chi si fermerà a donazioni di soli 20 dollari per supportare il progetto riceverà in cambio solo aggiornamenti sullo sviluppo e qualche altro bonus generico in seno alla comunità di Ubuntu.

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