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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2013 alle ore 15:42.

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Jeff Bezos e i miliardari hi-tech che investono sulla cultura data-driven

Jeff Bezos è abituato ai cambiamenti e la sua passione per i dati rivela un lungo percorso. Era un quant a Wall Street quando ha immaginato il business plan della libreria online Amazon. Dove ha messo in pratica una trasformazione radicale nella comprensione degli interessi degli utenti grazie a una minuziosa analisi dei dati. Anche l'acquisto del Washington Post può essere un terreno per sperimentare alle frontiere del giornalismo e del web.
Accanto a Bezos altri miliardari hi-tech hanno costruito il loro successo con il software e internet: condividono la medesima passione di trasportare una cultura data-driven in aree talvolta apparentemente lontane. Eccone alcuni dalla classifica Bloomberg Billionaires.

Jeff Bezos. Negli ultimi anni ha sostenuto molte startup come AirBnb e Uber permeate dalla cultura dei dati e distanti dal core business di Amazon. In precedenza Bezos ha accelerato il decollo di altre giovani imprese innovative nell'information technology fuori dal perimetro del suo colosso hi-tech: ad esempio ChaCha è partita come motore di ricerca interattivo fino a diventare nel tempo una piattaforma di assistenza personale da dispositivi mobili. Inoltre ha supportato lo sviluppo del mondo virtuale Second Life.

Sergey Brin. L'eclettico cofondatore di Google ha sposato una biologa, Anne Wojcicki: non sorprende che abbia investito in 23andMe, varata dalla moglie. È un'azienda dedicata alla genetica personalizzata. Adopera potenti infrastrutture di cloud computing e rende accessibili i dati attraverso il web. Inoltre nel 2006 ha partecipato ai primi passi di Tesla Motors impegnata a costruire veicoli elettrici. È integrata con piattaforme sulla nuvola digitale: di recente le informazioni raccolte durante l'uso di una vettura hanno contribuito a evidenziare i limiti di alcune polemiche online sulle prestazioni di una Tesla Model S.

Bill Gates. Dopo aver lasciato il timone di Microsoft si è dedicato ad espandere i confini della Bill & Melinda Gates Foundation. Ha esportato la cultura dei dati in molti settori. Sostiene la Khan Academy: è un'aula digitale per l'apprendimento mediante video che ha introdotto dinamiche ludiche attraverso meccanismi di gamification. Ha un vasto archivio di filmati sulle materie scientifiche. Inoltre ha investito nel social network online ResearchGate che aggrega ricercatori scientifici nel mondo.

Larry Page. L'amministratore delegato di Google è meno attivo nel finanziamento di startup rispetto al suo amico Sergey Brin, ma ha voluto scommettere su Tesla Motors, fondata dal vulcanico Elon Musk. Inoltre è stato tra i primi nel colosso di Mountain View a incoraggiare l'evoluzione della self-driving car.

Mark Zuckerberg. Il numero uno di Facebook ha contribuito a finanziare il premio Breakthrough Prize in Life Sciences: lo scorso febbraio ha assegnato 3 milioni di dollari a ognuno degli undici ricercatori che hanno vinto la competizione. È un progetto in collaborazione con Sergey Brin e Yuri Milner, un imprenditore che ha sostenuto lo sviluppo di molte startup hi-tech.

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