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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2013 alle ore 18:33.

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Non siamo ancora riusciti a trovare su Marte tracce di esseri viventi. Eppure la vita, anche quella terrestre, potrebbe avere avuto origine proprio lì.
Si tratta di una teoria non nuova, ma che ha ricevuto impulso da alcune scoperte recenti, come ha esposto oggi il professor Stephen Benner nel corso dell'annuale conferenza Goldschmidt di geochimica, che quest'anno si tiene a Firenze.

I geochimici dubitano che la vita possa avere avuto origine sulla Terra, per due motivi. Il primo è il cosiddetto "paradosso del catrame". Se si espongono molecole organiche a luce o calore, non si formeranno le molecole più complesse tipiche degli esseri viventi, bensì dell'inerte catrame. Serve la superficie di sostanze cristalline, come gli ossidi di boro, che funga da "stampo" per creare le molecole prebiotiche, mentre gli ossidi di molibdeno sono necessari perché queste si uniscano a formare l'RNA, molecola da cui si ritiene che si sia originata la vita. Tuttavia sulla Terra di miliardi di anni fa l'ossigeno era molto scarso, e non avrebbe consentito la formazione dei suddetti ossidi.

C'è poi il secondo problema: la Terra del passato era interamente ricoperta da un oceano. L'acqua è corrosiva per l'Rna, che perciò non sarebbe durato a sufficienza per dare origine ai primi esseri viventi.
Paradossalmente, quindi, Marte, dove l'ossigeno era più abbondante e i cui oceani erano meno estesi di quelli terrestri, è stato un pianeta molto più favorevole alla nascita della vita rispetto alla Terra. Si ritiene perciò che la vita possa essere nata sul Pianeta Rosso, per poi trasferirsi qui viaggiando a bordo di un meteorite.

Secondo Benner, nuovi elementi fanno ritenere plausibile la teoria dell'origine marziana. Indagini recenti suggeriscono che le condizioni su Marte possano ancora essere simili a quelle descritte. L'analisi di un meteorite proveniente da Marte ha riportato la presenza di ossidi di boro, e si ritiene probabile anche quella di ossidi di molibdeno.
«Sembrano crescere le prove che la vita sia cominciata su Marte e sia arrivata sulla Terra a bordo di un sasso» ha dichiarato Benner, che però ha aggiunto: «È comunque una fortuna che siamo finiti qui, perché sicuramente tra i due pianeti la Terra è stata la migliore per sostentare la vita. Se i nostri ipotetici antenati marziani fossero rimasti lì, probabilmente non ci sarebbe alcuna storia da raccontare».

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