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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2013 alle ore 09:31.

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Evan Williams e Biz Stone (Corbis)Evan Williams e Biz Stone (Corbis)

Quella dei fondatori di Twitter è una storia di sconfitte e di risalite. Parte con un fallimento: Odeo. Aveva il traguardo di riunire gli appassionati di podcast. Ma non sembra decollare. È una delusione soprattutto per Evan Williams: aveva grandi sogni dopo aver plasmato e venduto Blogger. Ma occorreva trovare altre idee. E una chat sviluppata come progetto collaterale sembra poter diventare qualcosa di più. All'intuizione contribuisce Noah Glass che, però, non prosegue assieme al team. Sono le radici di Twitter. Con Jack Dorsey e Biz Stone è chiaro che sarà adoperato dai cellulari: la lunghezza dei micropost di 140 caratteri è di poco più breve rispetto ai messaggi sms. Apre un ponte diretto con il web.

Una rete sociale diversa
È l'epoca dell'ascesa dei grandi social network. Twitter resta tra i pochi a costruire uno spazio pubblico destinato alle discussioni su internet. Sembra un'eresia quando quasi tutti gli altri preferiscono una maggiore riservatezza per i loro utenti. Eppure convince in poco tempo gli appassionati di tecnologia. Gli sfidanti come Jaiku non attraggono molti iscritti. Twitter è una startup piccola. Biz Stone incarna l'anima del design. Dorsey e Williams elaborano la direzione strategica. Tutti sono sviluppatori software. Il social network decolla. Gli analisti chiedono quale sia il modello di business. E i fondatori mettono alla prova le loro idee: immaginano ad esempio inserzioni pubblicitarie adattate alla lunghezza dei micropost. Stringono accordi con i motori di ricerca. È un primo trampolino di lancio che getta le basi per una storia complessa dove si intrecciano le conversazioni degli utenti, la diplomazia digitale, il marketing, il design, l'abitudine di usare gli hashtag (ovvero il simbolo del cancelletto che precede una parola).

Verso l'Ipo
Sono soprattutto Dorsey e Stone a trainare l'evoluzione della piattaforma che ogni tanto mostrava la celebre balena bianca per il sovraccarico delle connessioni di utenti. Guadagnano pubblico. Twitter registra un balzo in avanti con la diffusione dei dispositivi mobili come laptop, smartphone e tablet. La prima versione dell'applicazione software del social network destinata ad iPad è acclamata per l'eleganza del design. Potenziano le infrastrutture informatiche e tengono il passo con l'aumento degli iscritti. Ma squadra che vince si cambia. E gli itinerari dei fondatori con lo spirito degli startupper sono destinati a dividersi. Alla guida di Twitter sarà nominato Dick Costolo con il compito di traghettare il social network verso la Borsa.

Dopo Twitter
Dorsey torna a St. Louis dove ha mosso i primi passi come sviluppatore software: costruisce con il suo ex datore di lavoro la piattaforma di pagamenti Square. Trova spazio fra le piccole attività commerciali negli Stati Uniti. E in pochi mesi sarà un altro successo. Gli sfugge invece l'acquisizione di Instagram: il cofondatore dell'applicazione software per scattare e condividere fotografie, Kevin Systrom, era stato uno stagista di Twitter, ma a comprare l'app è Mark Zuckerberg che prepara il debutto in Borsa di Facebook. Dorsey non perde tempo e risponde inglobando Vine per la registrazione di microvideo. Intanto Williams e Stone si alleano. Il loro primo progetto a conquistare il palcoscenico globale è la community di Medium dove riuniscono molti blogger. Twitter resta un capitolo centrale dell'avventura di Dorsey, Stone e Williams. Sono pronti verso le prossime sfide.

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