Le voci sulla possibile cessione di BlackBerry si rincorrono da almeno due anni. E per stessa ammissione dei vertici della casa canadese, che hanno confermato a più riprese di voler valutare possibili alternative, l'ipotesi della vendita di alcuni asset della compagnia è tutt'altro che campata per aria. Per diversi analisti è solo una questione di tempo e la notizia riportata ieri dal Wall Street Journal, secondo cui è alle porte il taglio del 40% della forza lavoro globale, va per l'appunto in questa direzione. La presunta riorganizzazione, prevista a partire da fine anno ed estesa a tutti i reparti dell'azienda per un totale di circa 5mila dipendenti interessati (sui 12.700 a libro paga a fine marzo), alleggerirebbe BlackBerry di una parte dei costi fissi e renderebbe di conseguenza la compagnia più appetibile per i possibili acquirenti.

Spezzatino in vista?
Quale il possibile futuro del produttore che a metà anni 2000, prima dell'avento dell'iPhone, era l'indiscusso dominatore nel campo dei telefonini intelligenti? L'opzione "spezzatino" è come detto quella più probabile; il marchio potrebbe sopravvivere e cercare uno spazio vitale in una nicchia del mercato smartphone. Molto più pessimistica, invece, la riflessione pubblicata da Forbes, per cui il destino di BlackBerry potrebbe ricalcare quello di un altro nome storico dell'industria mobile nordamericana, e cioè quella Palm che da prima stella nel campo dei computer palmari è poi affogata miseramente nelle scelte sbagliate (in ambito telefonini) di Hewlett Packard.

I possibili acquirenti?
Ma chi potrebbe farsi avanti per BlackBerry, che a differenza degli altri grandi attori dell'universo smartphone (Apple, Samsung, Google, Microsoft) non può esibire attività diverse da quelle dei telefonini e delle applicazioni ad essi dedicate? Il nome di Lenovo è emerso negli scorsi mesi, ed è nota la volontà dell'azienda cinese di fare breccia anche nel mercato dei cellulari.

Per il momento di abboccamenti concreti non ce ne sono però stati, ed anche Samsung ha categoricamente smentito in passato di essere interessata all'acquisizione di BlackBerry. Che, circa il nuovo ventilato taglio al personale, si è trincerata dietro il classico no comment, ricordando come la società stia vivendo la seconda fase del piano di riorganizzazione. Di più, probabilmente, se ne saprà la prossima settimana, quando saranno annunciati gli attesi risultati finanziari del secondo trimestre fiscale: il primo è terminato con una leggera crescita anno su anno dei ricavi ma ancora con un rosso di bilancio (di 84 milioni di euro) e con un saldo di soli 2,7 milioni di telefonini BB10 venduti (sui 6,8 milioni spediti complessivamente dalla società nel periodo).

Il nuovo BlackBerry da 5 pollici
Schermo da 5 pollici Super Amoled da 1280 x 720 pixel di risoluzione, processore da 1,7 GHz e chipset grafico quad core, altoparlanti stereo, batteria da 2,880 mAh per un'autonomia di lavoro di 25 ore e l'ultima versione (la 10.2) del sistema operativo BlackBerry: queste alcune delle credenziali dello Z30, il nuovo smartphone top di gamma che la società ha annunciato su scala mondiale, appena dopo le indiscrezioni sui tagli rese pubbliche dal Wall Street Journal.

Il prodotto sarà in vendita dalla settimana prossima presso alcuni carrier e retailer nel Regno Unito e nell'area Middle East (negli Usa). Nel resto d'Europa lo si vedrà a partire da fine anno, in tempo per le vacanze natalizie. Che possa essere una reale alternativa all'iPhone 5S e al Samsung Galaxy S4, un degno concorrente dei nuovi Lumia di Nokia e di ambiziosi outsider come l'Xperia Z1 di Sony, questo è lo scontato auspicio del management di BlackBerry, è ovviamente tutto da verificare.

Il Messenger diventa multipiattaforma
Come ampiamente previsto da tempo, BlackBerry ha confermato in queste ore che il proprio servizio di instant messaging e chat sarà disponibile gratuitamente per dispositivi Android (a partire dal 21 settembre) e per iPhone (dal giorno successivo). BB Messenger, che conta circa 60 milioni di utilizzatori attivi al mese, sarà quindi disponibile anche su Google Play e nell'App Store e si potrà scaricare dal sito direttamente dal browser dello smartphone.

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