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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2013 alle ore 19:04.

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(Corbis)(Corbis)

Solo tre pmi italiane su dieci vendono tramite ecommerce, ma quelle che lo fanno stanno sconfiggendo la crisi, soprattutto grazie all'export internazionale. E' la scoperta di una ricerca Google-Doxa, su 5 mila pmi italiane, presentata oggi a Capri all'evento annuale di Between su telecomunicazioni e agenda digitale.

Sempre oggi, all'evento Internet Days, Roberto Liscia - presidente di Netcomm, consorzio del commercio elettronico italiano - ha presentato i dati Eurostat 2013 secondo cui solo un italiano su dieci ha comprato online. Ecommerce ed eGovernment sono i principali fronti di ritardo dell'Italia con il resto d'Europa, per utilizzo da parte dei cittadini, secondo Eurostat (mentre siamo pari per social network e solo un po' sotto per consumi di musica digitale).

Le due ricerche mostrano insomma un quadro di un problema trasversale, un ritardo culturale che va dalle imprese ai cittadini italiani. Ed è un'occasione sprecata per tutti.
Secondo la ricerca Google-Doxa, "le imprese italiane che hanno commercializzato i propri prodotti online oltre confine sono riuscite a compensare meglio la crisi o addirittura hanno ottenuto un incremento nel proprio fatturato. Al crescere del livello di maturità digitale, aumenta la percentuale di Pmi che intrattengono rapporti internazionali di vario tipo e la percentuale di imprese che fanno export, con risultati molto promettenti per le imprese di minori dimensioni".

Chi usa i canali digitali è più forte con le vendite all'estero. "La percentuale di piccole imprese che intrattengono relazioni con l'estero - grazie all'uso maturo di strumenti digitali - è quattro volte superiore alla percentuale di aziende non digitalizzate".
Maturità digitale ed export hanno un impatto diretto anche sul fatturato: le imprese digitalmente avanzate dichiarano in media che il 24% del fatturato derivante dall'export è realizzato proprio attraverso il canale digitale.

Ci sono grosse opportunità nel made in Italy, nota Google. Nel primo semestre 2013, le ricerche su Google relative al Made in Italy sono cresciute dell'8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Stati Uniti ed Europa continuano ad essere le aree geografiche con i volumi assoluti maggiori, seguiti da Giappone, Russia e India, che fanno registrare la crescita maggiore. La moda è la categoria più cercata, seguita dal settore automotive: i tassi più alti di crescita li registra però il Turismo, che sta tornando a crescere dopo il rallentamento dello scorso anno; positivamente stabile la crescita dell'alimentare.

"Con la percentuale europea più alta di utenti che non hanno mai usato internet, il 37%, e quella più bassa di acquirenti online, solo l'11%, l'Italia vanta un gap digitale che sta rallentando la diffusione dell'eCommerce", aggiunge Liscia. "La soluzione del gap, tuttavia, non passa solo da un intervento infrastrutturale sulla banda larga ma, anzitutto, da un'educazione al digitale che riduca la sfiducia nel mezzo generata da una sua limitata conoscenza".

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