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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2013 alle ore 11:58.

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(Reuters)(Reuters)

Una moda che ha preso piede anche alle nostre latitudini, trovando spazio in alcuni dei talk show più popolari del palinsesto televisivo in chiaro. Stiamo parlando della possibilità di inviare in diretta via Twitter un commento relativo al tema del dibattito che anima il programma Tv. Seduti sul divano di casa, tablet e "hashtag" alla mano e pronti a scrivere la propria idea (ovviamente in meno di 140 caratteri) su fatti di cronaca, attualità e politica. È una delle facce della rivoluzione digitale, quella che prevede l'uso del "secondo schermo" (il pc a tavoletta) in combinazione con quello da sempre più utilizzato (il televisore) dentro le mura domestiche.

Da qualche mese questa attività è sistematicamente misurata, grazie a Nielsen. "Twitter TV Ranking", i cui primi risultati dovrebbero essere annunciati oggi, è infatti un servizio che andrà misurare i tweet inviati dell'audience unica nel corso di un determinato programma.

Gli impatti sulle campagne di advertising
Perché si è reso necessario dare vita a un servizio di questo tipo? Perchè, e lo documenta con opportuni esempi il Wall Street Journal, gli show televisivi che evidenziano maggiore attività sul microblogging spesso non sono quelli che vantano l'audience di pubblico più alta. Conoscendo nel dettaglio i numeri delle trasmissioni più seguite e trainate dagli utenti di Twitter, gli inserzionisti potranno avere spunti e dati più precisi per pianificare le rispettive campagne, anche sul social media.
Alla base del nuovo "Tv Ranking" c'è, del resto, una motivazione di natura commerciale, fondata sull'idea che più è alto il coinvolgimento su Twitter (il cosiddetto "engagement") maggiore potrebbe essere l'attenzione dei telespettatori per le pubblicità inserite nei programmi. Per il social network, inoltre, si apre un importante nuovo filone di partnership a livello di contenuti, e l'accordo siglato un mese fa con Cbs, che abiliterà il network Tv americano ad integrare video clip di un'ampia varietà di suoi programmi nei propri tweet, va proprio in questa direzione.

I numeri del social network
Le ultime cifre di Twitter, in attesa di sapere se il valore di quotazione sfonderà o meno il muro dei 10 miliardi di dollari (si parla di una capitalizzazione possibile di 15- 20 miliardi subito dopo l'Ipo), sono le seguenti: oltre 218 milioni di utenti unici mensili (contro i circa 1,2 miliardi di Facebook) e circa 500 milioni di tweet al giorno. A questi numeri va aggiunto quello che registra gli aggiornamenti della "timeline": 287 miliardi di volte nella prima metà del 2013, dato in crescita del 79% sull'analogo periodo del 2012.
Non mancano, però, numeri che costituiscono ombre non indifferenti per il social network. Nell'ultimo esericizio (terminato al 30 giugno), i ricavi sono stati di 450 milioni, di cui due terzi provenienti dalla pubblicità; la perdita netta dei dodici mesi è stata di oltre 100 milioni. I ricavi dell'ultimo trimestre sono sì in forte aumento (140 milioni di dollari) ma costituiscono solo l'8% di quelli di Facebook, che può oltre tutto esibire entrate di 1,6 dollari per ogni singolo utente, contro i 64 centesimi attualmente accreditati a Twitter.
A dispetto di un 75% di utenti mobili mensili, infine, Twitter pare lamenti circa 10 milioni di profili falsi e una quota di spammer pari al 5%. Senza dimenticare i blocchi e le restrizioni cui è soggetto in Cina, Iran, Libia, Pakistan e Siria. Paesi che probabilmente non appartengono, per ovvie ragioni, al panel messo in piedi da Nielsen per misurare l'audience dei cinguettii in Tv.

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