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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2013 alle ore 12:55.

Il formato da 12-13 pollici ha contrassegnato a più riprese i notebook ultraleggeri e ultraportatili e da un anno e mezzo circa è la dimensione che forse meglio interpreta la natura dei computer ibridi un pò tablet e un po' computer portatili con tanto di tastiera fisica. I pc a tavoletta intesi come tali, per uso esclusivamente touc, sono invece nati con schermi da 10 pollici o inferiori (l'iPad si ferma a 9,7 pollici) e solo Microsoft con Surface ha puntato con decisione su diagonali maggiori, optando per display da 10,6 pollici.

Va anche detto però che la casa di Redmond ha trovato, fino a oggi, anche per una questione di costi, parecchie difficoltà a vendere un prodotto (soprattutto quello consumer) che ha inevitabilmente aperto un particolare fronte di competizione con i produttori partner di Redmond (Asus, Acer, Lenovo, Hp e pure Samsung).
Chi oggi domina il mercato dei tablet, e cioè Apple e Samsung (con i prodotti a piattaforma Android), potrebbe presto cambiare "tattica" per allargare un catalogo che finora non è mai andato oltre la soglia del 10 pollici e che ha virato (tornando alle origini) verso i formati di dimensioni più piccole, e il 7 pollici in particolare. Entrambe, stando alle indiscrezioni riportate di recente dal sito taiwanese Digitimes e prima ancora dal Wall Street Journal, sono al lavoro su un tablet da 12 pollici: la casa di Cupertino lo starebbe confezionando a quattro mani con Quanta Computer mentre il colosso coreano lo avrebbe sviluppato in totale autonomia dopo aver scartato forzatamente l'ipotesi di collaborare a tale progetto con Google (per cui produce il tablet Nexus 10).

Dopo gli iPad mini con schermo Retina arriverà la tavoletta extra large?
I futuri modelli di iPad mini saranno dotati di schermo da 7,9 pollici ad altissima risoluzione e fra i fornitori del pannello, al fianco delle varie Lg Display e Sharp, ci sarebbe guarda caso anche la grande rivale Samsung. Oggi Apple annuncerà ufficialmente il prodotto a San Francisco (unitamente agli iPad di quinta generazione) ma non è ancora chiaro se si limiterà al lancio di un solo nuovo esemplare di tavoletta formato "pocket" oppure se, come recitano alcune voci, ha intenzione di doppiare l'offerta con un modello Retina a basso costo che vedrebbe il mercato nella primavera del 2014.
La vera novità sarebbe però il presunto iPad con schermo da 13 (o 12) pollici, un prodotto che tenderebbe ad assomigliare molto (se collegato a una tastiera esterna) a uno dei tanti ultrabook Windows 8 con schermo staccabile. Un ibrido "2 in 1" a firma della Mela cambierebbe le carte in tavola nell'economia del mercato dei personal computer, contrassegnato ormai dall'inesorabile cannibalizzazione perpetrata dai tablet ai danni dei tradizionali notebook? E un dispositivo touch di questo formato, che in Gartner vedono solo con un design a conchiglia e display removibile, come si posizionerebbe rispetto ai MacBook Air? Ne sarebbe, come pensa qualcuno, un valido complemento ricalcandone le modalità d'uso di vero e proprio pc portatile?

Se questa sarà la direzione che prenderà Apple lo sapremo nei prossimi mesi. Certo è che, davanti a un iPad in formato extra large, magari con a bordo una versione "touch first" di Microsoft Office (nome in codice Gemini, attualmente in cantiere e in rampa di lancio nel 2014), il Ceo Tim Cook dovrebbe dar conto di quanto dichiarò solo un anno e mezzo fa quando, criticando apertamente il form factor del tablet Surface, respingeva seccamente le indiscrezioni che volevano la società di Cupertino al lavoro su un prodotto ibrido.
Le mosse di Intel: tavolette da 99 dollari per Natale
A parlarne è stato direttamente il Ceo della società di Santa Clara, Brian Krzanich, confermandosi particolarmente convinto delle possibilità di successo dei nuovi chip Atom in campo smartphone e tablet. La sfida che Intel lancia alla concorrenza si gioca sul fronte dei device a basso costo, e precisamente quelli da 99 dollari. Prezzo che fa il paio con altri device di computing mobile targati Intel, e cioè notebook touch da 299 dollari equipaggiati con i processori Core di nuova generazione (Haswell) e prodotti ibridi "2 in 1" con costi a partire da 349 dollari.

Perché la mossa di Intel, sempre che non rimanga solo sulla carta, è importante? Per almeno due motivi. Perché per scendere sotto i 100 dollari con un tablet da 7 pollici serve abbracciare Android ed abbandonare Windows e perché sarebbe una prova del nove per testare le reali potenzialità del produttore californiano in un mercato che al momento la vede inseguire (da lontano) le varie Qualcomm, Nvidia e Samsung.
Microsoft e il Surface mini
C'è chi, fra gli addetti ai lavori, è addirittura pronto a scommettere sul fatto che in pancia alla società di Redmond vi sia un modello compatto del tablet Surface basata su Windows Rt, la versione meno performante (e meno apprezzata) del nuovo sistema operativo di Microsoft. Lo schermo di questo dispositivo, pronto secondo i rumors solo nel 2014, sarebbe da 7,5 pollici in formato 4:3 e con una risoluzione di 1.400 x 1.050 pixel.
Considerando per buona l'eventualità che questo prodotto possa vedere prossimamente la luce, perché Nokia si è buttata in questo segmento con un tablet Windows Rt da 10 pollici quando la domanda di tavolette si è già spostata sui piccoli formati (il 7 pollici) e il mercato è di fatto completamente in mano ad Apple, Google e Samsung?

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