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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2013 alle ore 17:20.
Il ministero allo Sviluppo economico accelera per portare internet veloce e super veloce nelle zone meno fortunate del Paese. Ora sta utilizzando circa mezzo miliardo di fondi pubblici (europei) per il duplice obiettivo di dare la banda larga a tutti ed estendere quella larghissima (fibra ottica a 30 e 100 Megabit) nelle zone in digital divide e non interessate dai piani degli operatori. È una cifra che è in ballo tra le gare già avviate e quelle programmate dal ministero per i prossimi mesi. Per esempio sono imminenti- dovrebbero uscire entro ottobre- quelle per la banda larga in Basilicata e Veneto, per 4,7 e 15,816 milioni di euro di fondi europei. La sfida per il ministero è fare tutto in tempi rapidi pur non avendo una copertura finanziaria e pur dovendosi muovere tra alcune incertezze, soprattutto in certe Regioni che hanno già utilizzato i fondi europei per altri scopi; un'incognita da affrontare è anche il taglio di 20 milioni di euro dei fondi banda larga, voluto dal decreto Crescita 2.0. Soldi che forse saranno recuperati con la Legge di Stabilità, ancora in bozza.
Ricordiamo che l'Agenda digitale italiana (decreto Crescita 2.0) prevedeva l'eliminazione del digital divide (copertura totale banda larga ad almeno 2 megabit, a tutta la popolazione) entro il 2013, come richiesto dalla Commissione europea. Già il ministero ha rinviato al 2014 questo obiettivo. Poco male, purché ci si riesca: cosa non scontata date le circostanze. Ma a essere lontano è soprattutto il secondo obiettivo, indicato dalla commissione europea: copertura del 100 per cento della popolazione con 30 Megabit e del 50 per cento con i 100 Megabit entro il 2020. Nel 2012 ne era coperto solo il 14 per cento della popolazione, dato che ora è quasi raddoppiato (almeno per i 30 Megabit) grazie alle coperture 2013 di Telecom Italia e Fastweb).
Il ministero sta portando avanti le coperture con i fondi europei regionali, che però ormai sono agli sgoccioli (visto che riguardano la programmazione che arriva al 2013). Il processo è complicato anche dal fatto che il ministero deve fare convenzioni per ogni singola regione; idem deve predisporre con loro piani tecnici per la copertura e poi per il bando. Le tempistiche variano molto di regione in regione e i ritardi sono all'ordine del giorno. Per di più, in Piemonte e in Emilia Romagna non è stato possibile reperire tutte le risorse necessarie per completare il piano banda larga. Queste due Regioni avevano infatti già impegnato i propri fondi comunitari in piani alternativi. Sviluppo economico per ora ha siglato accordi di programma aspettando la programmazione europea 2014-2020 per avere i fondi utili a completare il piano, che sono di 45 milioni di euro per il Piemonte e 25 milioni di euro per l'Emilia Romagna. Il 50 per cento di queste cifre vengono però dal ministero (il resto lo mettono appunto le regioni) e sono già disponibili.
Ad oggi i piani nazionali per la banda larga (bandi avviati) totalizzano 36,4 milioni di euro per la copertura dell'ultimo miglio (dalla centrale telefonica all'utente). Vanno sommati 25 milioni di euro per una gara, già partita, con cui vengono fatte reti di backhauling (copertura centrali con la fibra).
I bandi da avviare per la copertura base equivalgono a 64,5 milioni di euro. Si noti che i 20 milioni di euro tagliati riguardano la copertura del Centro-Nord. Il ministero conta però di recuperarli, dato che nell'ultima bozza della Legge di Stabilità sono stanziati 20,7 milioni di euro per il 2014 a questo scopo.
Poco più di 400 milioni di euro sono in ballo per le gare della banda ultra larga. Di questi, solo 170 milioni di euro circa sono in gare già avviate. Ben 123,9 milioni di euro stanno per arrivare con il bando per la Calabria. Tutte le gare per la banda ultra larga riguardano il Sud, visto che per il Centro-Nord il ministero e le Regioni aspettano i nuovi fondi europei 2014-2020.
Fa eccezione una gara avviata per la banda ultra larga nei distretti industriali della Lombardia, per 1,5 milioni di euro. Creerà una rete in fibra ottica in architettura Point to point (che è la più avanzata possibile al momento) per le aree industriali della città di Concorezzo e delle aree limitrofe della città di Monza. Sono cinque aree industriali, di cui tre nel comune di Concorezzo e due nel comune di Monza, individuate insieme con il comune di Concorezzo e con la Regione Lombardia.
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