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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2013 alle ore 15:18.

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Siamo talmente abituati a considerare il web come un risorsa disponibile ovunque e completamente digitale, come se fosse immateriale, che ci dimentichiamo che i miliardi di bit delle informazioni che quotidianamente corrono su internet hanno bisogno di una rete fisica di supporto, molto concreta. La struttura portante di internet, quella che rende possibile lo scambio di email da un capo all'altro del globo e l'accesso dall'Italia a un qualsiasi sito in Estremo Oriente, in Oceania o in Africa, è fatta infatti di chilometri e chilometri di cavi sottomarini e sotterranei che collegano i diversi continenti, una rete nervosa globale che tiene insieme il mondo virtuale del web: a spanne 800mila chilometri di cavi che innervano i fondali degli oceani, circa venti volte il giro del mondo, per far funzionare una rete su cui viaggiano ogni giorno oltre 1.800 petabyte. Tanto per avere un'idea, un petabyte è pari a mille miliardi di byte ed è pari all'incirca al traffico di un giorno sul sito di YouTube.

L'oro del XXI secolo
La ciclopica infrastruttura globale, costruita e gestita da operatori ad hoc e composta da cavi a fibra ottica o Ethernet ma in ogni caso ad altissima velocità, ha dimostrato nel recente passato tutta la sua fragilità: come ogni struttura fisica è infatti soggetta a interruzioni e malfunzionamenti, così come alle mire politiche di soggetti e Stati che sanno che per quei cavi passano informazioni e dati che rappresentano il vero oro del nuovo mondo 2.0. Attorno a questa rete nervosa globale e ai nodi di interscambio tra le varie reti si combatteranno (e si stanno già combattendo in maniera più o meno nota) le cyberguerre del prossimo futuro. La sua rilevanza strategica è evidenziata dalla possibilità di diversi soggetti di poter controllare un flusso di informazioni dal quale filtrare quelle rilevanti per la sicurezza dei singoli stati e internazionale, ma anche per carpire i segreti dei nemici e degli stati rivali.

La struttura a rete
Non possiamo dimenticare che internet non ha una struttura omogenea come tante altre utilities, ma in realtà è una rete di reti, ciascuna completamente autonoma, che collegano i computer di tutto il mondo, compreso il nostro, che si trasforma così in un nodo della rete. Le singole macchine sono correlate in una rete locale, che poi si collega a simili reti locali che in seguito si connettono a più ampie reti regionali e così via in un susseguirsi di livelli che comunicano attraverso dei nodi, attraverso protocolli standard di linguaggio (TCP/IP). Nelle cartine qui a fianco si possono così vedere le grandi autostrade elettroniche sottomarine che collegano i continenti e i grandi nodi di scambio a livello mondiale, gli svincoli strategici dove i pacchetti di bit che rappresentano le informazioni si immettono nelle grandi dorsali.

Come viaggiano le informazioni
Internet ha una struttura tutta sua in base senza un governo o un punto centrale dal quale partono le informazioni. Ma la sua struttura a rete tra reti "pari" è tale che la sede fisica dei singoli siti o dei computer diventa irrilevante. I singoli pacchetti di informazioni – siano essi email, richieste di accesso, telefonate via Skype – vengono scomposti e viaggiano sulle reti seguendo percorsi che non sono necessariamente quelli più corti, ma quelli più adatti in quel momento, passando di nodo in nodo e riunificandosi poi allo snodo finale, spesso il server dell'internet provider o degli altri colossi del web. Anche quando usiamo internet via cellulare, i nostri dati viaggiano via wireless fino alla torre più vicina, ma poi vengono immessi sull'infrastruttura fisica.

Questo riduce in qualche modo gli effetti di eventuali malfunzionamenti perché comunque il pacchetto ha la possibilità di scegliere vie alternative, ma in ogni caso la fisicità della struttura mostra tutte le sue debolezze. E in ogni caso le grandi autostrade di cavi sottomarini che costituiscono il vero scheletro dell'internet globale sono quelle che portano la grande massa di informazioni e che costituiscono allo stesso dei colli di bottiglia per l'intera rete, dall'evidente valore strategico.

Gli snodi strategici per lo spionaggio
Non è un caso quindi che la Nsa, a quanto è dato al momento di sapere, abbia chiesto la collaborazione dei grandi attori di internet per ottenere l'accesso ai loro server, in modo da poter filtrare i pacchetti di bit in base ai metadati, le informazioni relative al contenuto del singolo pacchetto. Ma allo stesso tempo l'omologo inglese della Nsa, il Gchq, ha avviato un programma complementare a quello dei cugini americani: il progetto Tempora permette infatti di intercettare proprio le comunicazioni che viaggiano sui cavi sottomarini e sulle grandi infrastrutture internazionali di internet. Allo stesso tempo si può capire la rilevanza dello snodo siciliano (come testimonia l'articolo di Claudio Gatti sul nodo di Palermo), dato il suo posizionamento strategico al centro del Mediterrano e della rete di cavi che attraversano il mare nostrum.

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