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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2013 alle ore 07:13.

L'iPhone 5c è un esercizio di stile ben eseguito e ottimamente riuscito. Per capirlo serve però una premessa. La versione più "povera" del telefono di Apple è sempre stata, storicamente, quella dell'anno prima: all'uscita di una nuova generazione infatti Apple ha sempre commercializzato il telefono dell'anno prima a prezzi scontati. Quest'anno, invece, ne ha presentati due. Uno nuovo di pacca, il 5s, e uno, il 5c, che ha sostanzialmente mantenuto l'elettronica del precedente modello (l'ottimo iPhone 5 con processore A6 e buon fotocamera da 8 megapixel) reingegnerizzandolo, cambiandone l'estetica e aggiungendo colore e divertimento.

È la genesi dell'iPhone 5c, che accompagna il nuovo 5s con la doppia cattiva nomea di essere fatto di una plasticaccia da poco (ma non è assolutamente vero: toccare per credere) e di costare tanto (629 euro per il modello da 16 GB) quando avrebbe dovuto costare meno di 300 euro. Ipotesi quest'ultima impossibile, considerando quel che Apple è riuscita a stipare anche dentro questa versione in robusto policarbonato rafforzato da inserti di alluminio: processori, elettronica, memoria, sensori e tutto il resto. L'iPhone 5c, anche se non è a 64-bit con il nuovo processore A7, è tuttavia un telefono di ottima qualità che non si merita di essere definito un cittadino di seconda classe nel mondo di iOS 7.

Anzi. L'esercizio di stile è di Jonathan Ive, che si è così potuto sbizzarrire con un materiale diverso dal consueto alluminio (utilizzato per il 5 e il 5s) fa pensare che l'estetica e gli optional del 5c, soprattutto le cover colorate, siano più vicine alla filosofia che il designer britannico sta infondendo per la prima nel sistema operativo di Apple. Piccoli tocchi, come lo sfondo di ciascun apparecchio "in tinta" con il retro colorato (cinque tonalità disponibili: dal convenzionale bianco a un bel giallo, verde, rosso e blu un po' debole), che hanno sempre fatto la differenza dei prodotti Apple.

Unica nota stonata: le belle cover "a pallettoni" con il retro forato per creare inediti effetti di tono su tono, arrivano a scoprire in parte la scritta "iPhone", e l'effetto non è gradevole. Da Ive non ci saremmo mai aspettati una scivolata così, seppure di poca importanza. In ogni caso, la compatibilità con le cover del 5 e del 5s è completa: ad avere problemi casomai è solo il fratello maggiore che ha un doppio led più ingombrante per il flash della fotocamera.

Per quanto riguarda la performance di questo apparecchio, c'è poco da aggiungere: valgono tutti i test effettuati per il modello 5 dell'anno scorso. E il cambiamento di estetica, la nuova scocca in policarbonato, oltre ad aggiungere personalità dà anche un po' di spessore che consente di guadagnare un paio di millimetri di spazio in più per la batteria, con annesso lieve aumento dell'autonomia.

Il vantaggio di comprare l'iPhone 5c rispetto al 5s non è razionale: il modello colorato offre un appeal emozionale più forte, è più divertente, si fa vestire e travestire con maggior piacere. Resta da vedere se il tentativo di Ive e della Apple di Tim Cook verrà capito dal mercato: le prime informazioni, parziali, erano di vendite più lente rispetto a quelle dell'iPhone 5s. Ma è anche vero che Apple non ha annunciato niente durante l'ultimo evento: nessun dato per il 5c in contrapposizione al 5s.

Nei test il nuovo apparecchio ha dimostrato di performare bene, non troppo distante dall'iPhone 5s che ancora deve trovare tutte le applicazioni ricompilate a 64-bit per il suo processore A7. Invece alcuni cambiamenti degni di nota da sottolineare comunque ci sono: a partire dal nuovo blocco radio del chip LTE con 13 frequenze diverse, che copre lo spettro di tutti gli operatori italiani e della maggior parte di quelli mondiali. Poi la nuova fotocamera frontale usata per FaceTime HD che migliora rispetto all'iPhone 5 dell'anno scorso, mentre la fotocamera posteriore iSight rimane la medesima. Il valore del nuovo iPhone non sarebbe lo stesso se non fosse equipaggiato con iOS 7 che, non solo è "in tinta" con il telefono, ma abilita una serie di funzionalità come AirDrop e dà una leggerezza all'uso dell'apparecchio che sono rimarchevoli. A margine, una nota: Apple fornisce di serie con tutti i nuovi apparecchi sia le applicazioni della suite iLife (GarageBand, iMovie e iPhoto) che della suite iWork (Pages, Numbers e Keynote). Un piccolo "regalo" (sono disponibili anche su Mac e via iCloud su tutte le piattaforme, Windows completo) che rendono i telefoni e i tablet dell'azienda di Cupertino sempre più interessante anche come strumenti per il lavoro e non solo per il tempo libero. Anche l'iPhone 5c, il più sbarazzino ma non per questo meno dotato della famiglia.

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