Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 17:29.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2013 alle ore 19:29.

My24

Siamo ne 1715, gli accordi delle superpotenze con le Indie Occidentali mettono fine a un annoso conflitto tra le flotte francesi, spagnole e inglesi. I vecchi marinai britannici perdono il lavoro, un manipolo di visionari si rivolta contro il loro sovrano e dà vita a una utopia violenta e senza regole che di democratico ha solo la vocazione alla ribellione. Alle Bahamas, nei Caraibi nasce così la Repubblica dei pirati. Edward Kenway è uno di loro ma è anche, incidentalmente, un Assassino che imparerà, a sue spese, chi sono i Templari.

Torna Assassin's Creed (per Wii U, Ps3 e Xbox One; dal 22 novembre anche per Ps4 e Xbox 360), torna quindi lo scontro millenario tra Assassini e Templari. Dopo le crociate, l'Italia del XV secolo, la guerra d'indipendenza americana, il salto ludico-temporale inventato da Ubisoft nel 2005 ci porta nel 1700 e precisamente nei mari dei Caraibi.

Quello di Ubisoft si candida a essere a tutti gli effetti una rivisitazione storica romanzata scritta con meccaniche da videogioco. In Assassin's Creed IV: Black Flag assisteremo ad esempio alla tempesta che trascinò nei fondali marini al largo della Folorida la flotta del tesoro spagolo, conosceremo gli eventi che hanno seguito la concessione dell'amnistia nel 1718 da parte di re Giorgio I a tutti i ribelli, vivremo da spettatori attivi l'epica battaglia del capitano Bartholomew Roberts della Royal Rover contro 42 navi mercantili della flotta portoghese. Gli sceneggiatori di Ubisoft hanno il merito di non essere mai didascalici, con mano ferma anche questa volta hanno riscritto la storia, modellando una trama mai banale e a tratti anche allegramente dotta. Conosceremo quindi il pirata Barbanera , l'anarchico Charles Vane e la bella e crudele regina dei mari Anne Bonny. Potremo percorrere, sostengono gli svilupptatori Ubisoft, 300km quadrati di mondo aperto, dalla Bahamas a Cuba, dalle coste dello Yucatan alla Giamaica.

Il giudizio
Le nuove armi, le missioni per uccidere i templari, la pianificazione dell'assassinio sonmo tutte attività e feature che passano in secondo piano. La software house doveva superarsi dopo le difficoltà incontrare nel precedente capitolo. Non poteva accontentarsi di un episodio senza personalità anche solo per non sfigurare troppo di fronte all'agghiacciante concorrenza di GtaV che - ricordiamo e ribadiamo - ha definitivamente alzato l'asticella di questo genere di videogame. Assassin's Creed IV: Black Flag in questo senso rappresenta quantomeno un passo in avanti rispetto al passato: l'esperienza della navigazione (per mare), le battaglie e la bellezza dei Caraibi fanno dimenticare gli atavici difetti della serie come i combattimenti con la spada (piuttosto noiosi) e qualche banalità di troppo nel raccontare i filibustieri dei mari. Per dirla in altro modo, ci sono un po' troppi stereotipi. I pirati sono molto, troppo pirati. Jack Sparrow o le descrizioni del Corsaro Nero di Emilio Salgari influenzano abbondantemente l'estetica di un videogame che ha ingaggiato per la sceneggiatura Collin Woodard, l'autore non banale di The Repubblic of Pirates. L'introduzione di personaggi storici e la cura nel racconto salvano in ogni caso questo quarto capitolo che sul fronte della grafica e del level design rappresenta un deciso salto di qualità rispetto al passato.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi