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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 18:06.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2013 alle ore 09:25.

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La stampante 3d MakerBotLa stampante 3d MakerBot

L'elogio del presidente americano Barack Obama alle stampanti 3D ha sortito più di un effetto; nell'arco di dieci mesi scarsi ha permesso tra le altre cose di fare entrare il 3D printing in ognuna delle migliaia delle scuole americane. L'accordo, reso possibile dal programma "Academy" di MakerBot, produttore di stampanti tridimensionali, vuole incentivare il comparto manifatturiero della Nazione che, stando alle cifre riportate dal Presidente Obama, ha visto incrementare gli impieghi di circa 500mila unità nel corso degli ultimi tre anni, dopo un periodo buio durato circa due lustri.

Il progetto, di certo ambizioso, vive di simbiosi: oltre a MakerBot vi partecipano AutoDesk, l'istituto America Makes e il portale di finanziamento dal basso DonorsChoose.org, orientato ai progetti scolastici.
La spinta all'apprendimento è di certo notevole, ad esempio gli studenti, soprattutto quelli degli istituti tecnici, potranno realizzare e toccare con mano ciò che fino ad oggi è rimasto un file prodotto con un software di disegno tridimensionale. E ciò che più in porta, la scuola sarà in grado di consegnare al mondo del lavoro persone preparate non solo dal punto di vista teorico.

Cosa insegna questa iniziativa
Tra retorica e filosofia del fare si potrebbero spendere parole a fiumi; in realtà ciò che emerge preponderante è il fatto che è stata raccolta e presa per buona la frase con cui Obama, nel suo discorso in cui tesseva le lodi delle nuove tecnologie, ha evidenziato come "gli americani non si aspettano che il governo risolva ogni problema"; palla presa al balzo.

La situazione in Italia
Anche da noi qualcosa si muove, e questo grazie all'impegno di poche realtà aziendali attive nel settore, come confermato da Carlo Mariella di 3DItaly: "andiamo nelle scuole e presentiamo le nostre macchine, l'acquisto diventa però difficile a causa dell'IVA che porta il costo sopra i 2mila euro, cifra al di sopra della quale occorre un bando. La burocrazia diventa un freno".

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