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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2013 alle ore 17:39.

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Nuova dirigenza, ricco finanziamento, strategia proiettata al futuro. BlackBerry prosegue così nell'insegna della continuità, tanto che il nuovo ceo John Chen si dice «sicuro che ricostruiremo l'azienda» perché «è il momento di prendere decisioni che portino al nostro successo e siamo pronti per questa sfida». Parole che danno linfa e sostanza alle nuove prospettive, che gettano nuova luce sul mitico brand "BB", anche in virtù del miliardo di dollari di finanziamento versato dal fondo Fairfax Financial, il quale inizialmente aveva ipotizzato l'acquisto dela società canadese con un investimento di circa 4,7 miliardi di dollari (opzioni scaduta a inizio novembre).

Ma l'acquisizione da parte di qualche altra entità non è stata un'occasione mancata: «Sul tavolo del consiglio di amministrazione sono arrivate varie ipotesi, che andavano dall'acquisizione alla joint venture fino ad altre possibilità», spiega Alberto Acito, Managing Director South Europe di BlackBerry. Che continua spiegando come «a mio avviso è stata fatta la scelta migliore, quella che ci permette di operare nel segno della continuità. Anzi, direi che è la migliore soluzione possibile perché ci permette di rilanciare l'attività aziendale con maggiore incisività». L'azienda continua dunque nella strada dell'innovazione, dell'apertura verso nuove opportunità del mobile computing e nella direzione di portare soluzioni che puntino sulla sicurezza, l'affidabilità e l'efficienza della piattaforma. Alla resa dei conti «l'analisi tra le alternative sottoposte all'attenzione del consiglio di amministrazione si è conclusa con un'ottima notizia per l'azienda: la decisione di Fairfax di sottoscrivere un bond pari a un miliardo di dollari che consente a BlackBerry di proseguire la propria attività nel migliore dei modi. Alla nostra già elevata liquidità si somma l'apporto di Fairfax, nell'ambito di una situazione societarià già florida perché priva di situazioni debitorie. Alla luce di questa ottima notizia, posso confermare che la scelta attuata dal consiglio di amministrazione permette di rilanciare il percorso di cambiamento e il turnaround già in atto anche grazie alla figura carismatica del nuovo Ceo. Si apre un ventaglio di nuove opportunità in linea con la strada già intrapresa, che verte sui nostri asset (piattaforma di mobile computing innovativa, sicura, flessibile e aperta ai nuovi trend, tra cui quello dell'automotive). Abbiamo ancora più risorse per proseguire in continuità con la nostra strategia», conclude Acito.

L'azienda in Italia riparte da se stessa. Un nuovo smartphone, lo Z30 che ospita display più ampio (5") e sistema operativo aggiornato (BlackBerry OS 10.2) per cavalcare le esigenze dei professionisti, e da un'espansione importante dell'attività soprattutto in ambito business. In quest'ottica rientra la recente notizia che Kpmg in Italia ha acquistato 3.500 smartphone della serie BlackBerry 10 ed è migrata alla solluzione BlackBerry Enterprise Service 10 per la gestione aziendale dei dispositivi mobili (Enterprise Mobility Management, Emm). La società di consulenza, tra le più prestigiose a livello mondiale, ha così modernizzato l'infrastruttura aziendale. «Continuiamo a innovare laddove serve, ovvero offrendo sicurezza, la massima protezione possibile dei dati privati e lavorativi, garantendo l'eccellenza in fatto di messaggistica e produttività in mobilità», spiega Acito. E non è un caso che il sistema operativo BlackBerry 10 sia stato il primo a ricevere l'approvazione nato per le comunicazioni classificate fino a livello "Riservato".

Una garanzia, in virtù delle comunicazioni cifrate tra smartphone e server (Bes 10) con crittografia Aes a 256 bit. Insomma, intorno a BlackBerry si sta concretizzando uno scenario promettente, che si basa sull'iniezione di fondi da parte di Fairfax e si declina in progetti concreti che puntano sull'offrire soluzioni differenti rispetto a competitor. Focus quindi sull'affidabilità, ma anche su segmenti differenti da quello dei dispositivi mobili. Come per esempio le auto e il mobile computing. «C'è stata parecchia attenzione intorno alel auto che si guidano da sole ma ben poca enfasi hanno avuto i temi relativi alla difficoltà nello sviluppo di questo progetto e a come debba essere strutturata l'interfaccia uomo-macchina», spiega Mark Rigley, Manager del Concept Development Grouup della piattaforma Qnx, su cui si basa BlackBerry OS. Questo sistema operativo è la chiave di volta per la potenziale rinascita dell'azienda canadese, perché è impiegato in numerosi ambiti (dagli ascensori alle macchine industriali, fino ai cruscotti interattivi per automobili) e consente alla società con sede a Waterloo, Ontario, di proiettarsi in contesti evolutivi di grande respiro. Proprio Rigley ha il compito di studiare come rendere il più possibile "naturale" l'interfaccia con i dispositivi elettronici.

«Assistiamo alla nascita di sempre più sistemi capaci di esegurie funzioni un tempo prerogativa dell'uomo. Per noi è immediato attribuire qualità "umane" a questo genere di apparecchi; è tempo che ci si avvantaggi di questa tendenza. Dobbiamo iniziare a pensare seriamente come stiamo ideando i modelli di comportamento automatico dei dispositivi affinché risulti comprensibile e sicuro per gli utenti», conclude Rigley. Nel frattempo BlackBerry rimane un'azienda difficilmente assorbibile da una qualche altra entità, per via dei numerosi appalti che vanta nelle agenzie governative e militari, che hanno scelto la piattaforma di comunicazione come asset per garantire la sicurezza nazionale. Una situazione che "blinda" la società guidata da Chen.

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