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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2013 alle ore 15:20.

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La TV, il cinema, la radio si trovano, oggi, costretti a trovare nuove identità all'interno della cultura digitale, di Internet e dei social network. Difficile parlare ancora di media tradizionali, più facile parlare di contaminazioni, ibridazioni, crossmedialità. E proprio su questo lavora Immaginario TV (Perugia, 20-24 novembre), il festival diretto da Alessandro Riccini Ricci e giunto alla sua seconda edizione, che si propone come un laboratorio aperto alla discussione e alla sperimentazione di nuovi modelli mediali. Laboratori, incontri, focus su creatività e nuove tecnologie, cinema e smartphone, e soprattutto Internet. Tanto che quest'anno si inaugura anche Immaginario Web Festival: al centro soprattutto la Rete e alcuni testi emergenti come i web documentari, ma soprattutto le web serie, oggetto di un gradimento senza precedenti (anche in Italia), supportato da riviste, blog e festival.

Un fenomeno culturale e di costume che sta indirizzando numeri enormi di consumatori di audiovisivo verso il web. Per capire il perché basta pensare ad alcune serie già di culto come "Vampire Mobs": mafia-horror-comedy che racconta di una 'normale' famiglia di vampiri mafiosi con un'ingombrante suocera da sopportare. Il tutto tra visi noti e ospitate illustri provenienti dalle serie TV ("CSI", "Criminal Minds" etc.)... quasi un passaggio di consegna. Ma ha suscitato anche molto clamore il contest lanciato da Amazon Studios per scegliere i titoli che avrebbero inaugurato la produzione di web serie del colosso americano: vince "Alpha House" con John Goodman, la storia - tra la commedia e la satira - di quattro senatori USA che vivono nello stesso alloggio a Washington. Mentre la serie che segue a stretto giro è "Betas", comedy su un gruppo di nerds della Silicon Valley intenti a realizzare la loro start-up. Eliminato a sorpresa (e con polemiche) "Zombieland", spin-off del film di culto che qualche anno fa, a sorpresa, ha riscosso un notevole successo contaminando zombie-movie e commedia.
E' proprio la formula della web serie che pare adattarsi bene al nuovo pubblico di utenti/spettatori connessi e ubiqui. Episodi brevi, possibilità di archiviare e vedere quando si vuole, velocità, supporto dei social network e quindi facile ricorso alle comunity di riferimento... una formula tanto efficace che se ne sono accorti anche alcuni grandi marchi che hanno deciso di servirsene per le loro comunicazioni pubblicitarie: Lego, Chanteclear, Adidas... Recentemente Salvatore Ferragamo ha affidato al regista Luca Guadagnino ("Io sono l'amore") "Walking Stories": una serie di storie e incontri nelle capitali del mondo con un cast internazionale. Di tutt'altro genere "Blue Planet Brothers" di Takashi Miike: il famoso regista giapponese, noto soprattutto tra i cinefili per i suoi film estremi, ha realizzato una serie di episodi davvero surreali per la compagnia di tabacco giapponese (Japan Tobacco). Un samurai medioevale, un extraterrestre e una uomo/fata che si trovano ad affrontare pericoli e a 'sfumacchiare' sigarette. Che il genere sia davvero in grado di stupire e di inserirsi efficacemente nei meccanismi della Rete lo dimostra "Cloud Chamber", una preziosa web serie danese che si smarca da tutto quanto visto fino ad ora: si tratta infatti di un ambiente 3D esplorabile (interattivo come un gioco) che prende le mosse da una narrazione di tipo mistery fantascientifico. Le community sono integrate nel testo e solo attraverso i forum si può procedere (con una formula freemium che parte gratuita e diventa a pagamento): si gioca in collaborazione e si procede seguendo i video di fiction, i video documenti (tutta la storia è basata su reali ricerche sui neutrini e sulle radiazioni solari), foto e altri materiali. I confini tra fiction e non-fiction sono labili e così la struttura narrativa è in parte lineare e in parte partecipata. Web serie e interattività rappresentano la frontiera più avvincente, con anche alcuni casi italiani interessanti come "Days" di Flavio Parenti con una struttura narrativa a biforcazioni multiple o "Lost in Google" che chiama in causa gli utenti stessi nella fase di scrittura degli episodi. Una sfida, la contaminazione tra web serie e game, che è già sbarcata sul mobile e quindi sulle app, un titolo per tutti: "Walking Dead".
Forme, modi, partecipazione e pratiche cambiano velocemente, tutto mentre il sistema dei media si sta rivoluzionando, anche in Italia... qualche indizio? Intanto si segnala la recentissima apertura degli uffici milanesi di Netflix e, inoltre, da qualche giorno si possono scaricare film e video da Google Play...

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