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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2013 alle ore 12:13.

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Ci sono Pmi che credono nell'efficacia degli strumenti di marketing ed advertising digitale e altre che invece ancora li snobbano. Le prime sono online, fanno dell'online una risorsa e hanno generalmente un giudizio positivo per i servizi e le soluzioni che accompagnano la loro presenza sul Web. Le seconde sono dello stesso avviso solo in un caso su due e denotano maggiori contraddizioni nell'approcciare le risorse digitali, dai "vecchi" pop up e banner alle Google AdWords, dai social media all'e-commerce per finire con il social shopping e il couponing.

Il rapporto fra piccole e medie imprese e Internet è per certi versi lo specchio della contraddizione tutta italiana fra la propensione all'uso e la cosiddetta "awarness" delle nuove tecnologie, sempre molto elevata, e l'adozione sistemica di tool, prodotti e servizi digitali, che invece interessa una fetta più ristretta di soggetti

Sotto la lente 900 piccole e medie imprese italiane
Un'indagine condotta da Doxa per conto di Groupon ha interessato 900 aziende (dai tre ai 50 dipendenti, campione rappresentativo del 99% delle imprese italiane) operanti nei settori beauty e wellness, viaggi e ristorazione (metà di queste sono partner del sito di couponing, la restante metà no) ha cercato di capire il livello di digitalizzazione delle Pmi italiane e il ruolo del Web nelle loro strategia di marketing.
Lo scenario in cui questa analisi va inquadrata è invece il seguente: gli italiani che acquistano in Rete sono circa 14 milioni (su 30 milioni di consumatori) e si informano online prima di acquistare.
Il digitale rende virtuose le aziende
L'indagine mostra differenze anche sostanziali fra l'approccio delle aziende legate a Groupon e le altre. Queste ultime, per esempio, hanno un proprio sito Internet solo nel 63% dei casi e solo il 12% di quelle censite dichiarano di attuare attività promozionali digitali in modo esclusivo. I volantini, per contro, sono ancora lo strumento pubblicitario preferito e Facebook quello preferito in ambito digitale. Le potenzialità di adozione di advertising e marketing online ci sono, dicono gli autori dello studio, ma allo stato attuale il 25% delle Pmi ne rifiuta con decisione l'utilizzo e il 44% denota un livello di coinvolgimento scarso.
Ma quali sono le barriere che frenano la diffusione degli strumenti di digital marketing? Sono sostanzialmente di natura culturale. Le aziende che snobbano il canale online preferiscono infatti il contatto personale con i clienti e non ritengono importanti le attività di marketing sul Web (prerogativa, a loro dire, solo delle grandi aziende).
Le imprese partner di Groupon, per contro, hanno un atteggiamento decisamente positivo, articolato e sostanziato verso il digital marketing. Tutte hanno un proprio sito Web, la stragrande maggioranza lo ritiene un fattore importante per il business per ciò che concerne la possibilità di attrarre nuovi clienti, la visibilità del marchio e la maggiore competitività sul mercato.
Chi ha sposato il modello del couponing, inoltre, dimostra di avere una strategia multicanale (mezzi online e tradizionali usati in modo complementare) e prospettive di sviluppo migliori, partendo da una maggiore consapevolezza dei benefici ottenibili. Internet, per queste aziende, è inteso come un motore aggiuntivo per la crescita.

Groupon in Italia: 400 dipendenti e il modello mobile
Certo, come ha spiegato Giulio Limongelli, Ceo di Groupon per Sud Europa, il Belpaese deve ancora fare passi in avanti notevoli, considerato che le attività della società negli Usa marca un gap evidente: "sono tre anni almeno avanti rispetto a noi". In Italia, comunque, Groupon non sta lesinando sforzi, vedi i 420 i dipendenti assunti (una ventina nell'area It) con età media di 29 anni e il portfolio di servizi offerti a corredo del couponing, che propone ai merchant clienti la costruzione del sito, la creazione del sistema di prenotazione online e tool di gestione delle campagne.

Qual è l'obiettivo prioritario per l'Italia? La risposta di Limongelli esula dai numeri di fatturato o dei clienti attivi (Groupon non li rende pubblici in quanto società quotata): "evangelizzare i prospect". Come? Portando nel tessuto delle Pmi italiane il modello che oltreoceano è di fatto una realtà consolidata e che spiega perchè oggi la componente mobile incide per oltre il 40% sul fatturato globale della compagnia.

Dallo smartphone, tramite apposita app, i consumatori possono dialogare con il merchant e prenotare il servizio prescelto. Il merchant, da parte propria, può gestire tutte le prenotazioni attraverso una console di controllo utilizzabile online su device mobili, tablet in primis.

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