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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2013 alle ore 10:09.

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Un'orda di orchi sotto copertura. Lungi da fantasie tolkeniane o improbabili troni di spade, è con questo travestimento che la National Security Agency e il Government Communications Headquarter, suo omologo britannico, hanno infiltrato decine di agenti fra i giocatori di World of Warcraft, l'universo online dalla cornice fantasy ogni mese frequentato da quasi 8 milioni di persone.
Non domi, gli 007 di sua maestà e i colleghi di Fort Meade, Maryland, si sono anche concentrati su arene come Second Life e Xbox Live, il digital network di Microsoft con 48 milioni di utenti attivi.

Obiettivo della undercover operation? Spiare conversazioni private, le cosiddette P2P, e scandagliare di ciascun giocatore dati personali e rete di relazioni, con lo scopo di scovare propositi criminali, orditi terroristici, o loro indizi vari ed eventuali.

Questo almeno recita il documento fino a ieri mattina Top Secret, che il solito Edward Snowden ha reso pubblico via "Guardian", "New York Times" e "ProPublica".

«È altamente probabile - scrivono ai loro superiori gli analisti della NSA nella relazione risalente al 2008 e intitolata Exploiting Terrorist Use of Games & Virtual Environments - che i terroristi facciano ampio uso dei peculiari strumenti di comunicazione offerti da videogiochi e ambienti virtuali (in gergo GVE, nda)».

Chat private o di gruppo, pseudonimi, messaggi testuali e comunicazioni in broadcasting farebbero il paio, secondo gli analisti, con l'alta capacità connettiva degli universi sintetici e delle loro piattaforme, garantendo peraltro la possibilità di scambiare informazioni in modo anonimo da console o pc a device portatili come tablet, palmari e telefoni; una convergenza ideale, fra accessi esclusivi e controllati, per «reclutare, organizzare e addestrare» nuovi adepti alla qualsivoglia causa.

E per quanto nel documento non si menzionino prove o precedenti di alcun tipo - salvo un generico rimando a reclutatori di Al Qaida scovati dalle ubique antenne di Pinwale - , molto accurata è la panoramica sull'utilizzo di titoli come America's Army: downloadabile gratuitamente e prodotto nel 2002 dall'esercito statunitense al fine di reclutare marine online, il simulatore bellico è infatti stato riconvertito da Hezbollah in Special Forces 2 (2007), uno shooter dai medesimi meccanismi ma con obiettivi (politico militari) opposti. Microsoft's Flight Simulator guadagna addirittura una menzione speciale da parte degli esperti dell'intelligence per la capacità di offrire un'alternativa economica ed efficace all'addestramento dei piloti in tempi di austerity.

«Gli ambienti di gioco virtuale - conclude l'agenzia - sono un'opportunità. Possiamo utilizzarli per il monitoraggio e l'analisi dei network (CNE), per la raccolta informazioni tramite contatti interpersonali (HUMINT targeting), l'archiviazione di comunicazioni, l'identificazione e la localizzazione degli obiettivi». A proposito, gli obiettivi: oltre ai sempreverdi attivisti di Al Qaida, il documento menziona «hacker cinesi, uno scienziato nucleare iraniano e membri di Hezbollah e Hamas» per quanto, come sottolinea il "New York Times", finora nessuna ricerca risulti ufficialmente fruttuosa.

Dopo la fase di testing inaugurata nel 2007 e lo «sforzo vigoroso del GCHQ» nel dispiegamento operativo fra Xbox Live e WoW, ribattezzato "Operation galician", la Nsa si augura(va) nell'aprile 2008 l'imminente collaborazione di Cia, Fbi e Dia.
Se ieri il fondatore di Second Life, Philip Rosdale, Microsoft e pure la Nsa hanno rifiutato di commentare la rivelazione, il gigantesco sviluppatore di World of Warcraft, Blizzard Entertainment, ha dichiarato di non avere mai ricevuto e men che meno approvato richieste dai servizi di intelligence. Senza smentire né confermare, il GCHQ ha invece precisato che qualsiasi iniziativa dell'agenzia rispetterebbe comunque "stringenti protocolli legali, qualificandosi pertanto come autorizzata, necessaria e proporzionata".
In attesa di sviluppi ulteriori pare avesse ragione proprio Tolkien: meglio diffidare degli orchi.

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