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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 17:16.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2014 alle ore 17:42.

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Stop agli smartphone dopo le 21, le luci blu rovinano il sonno e non soloStop agli smartphone dopo le 21, le luci blu rovinano il sonno e non solo

Se vogliamo dormire bene e svegliarci riposati e scattanti, pronti ad affrontare le fatiche del nuovo giorno, la regola d'oro da seguire è spegnere il cellulare a partire dalle nove della sera. Accanirsi con lo smartphone, continuando a mandare messaggi e a gestire quintali di email, magari inviate dal capo ufficio fuori dall'orario di lavoro - emerge da una ricerca condotta da Christopher Barnes della University of Washington - metterà a dura prova la qualità del sonno e comprometterà le performance del giorno seguente.

Motivo? Non solo le attività svolte al cellulare di sera mal si conciliano con il relax che precede un buon sonno, ma soprattutto la luce blu emessa dal cellulare e sparata negli occhi inibisce la produzione dell'ormone del sonno, la melatonina, sconvolgendo il nostro riposo.

Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista Organizational Behavior and Human Decision Processes, indica infatti che la qualità del sonno e le performance lavorative di individui che usano il cellulare oltre le fatidiche ore 21 sono entrambe compromesse.

L'uso della luce artificiale, si legge in un recente approfondimento sulla rivista Nature firmato da Charles Czeisler del prestigioso Brigham & Women's Hospital e Harvard Medical School a Boston, è responsabile di una cronica carenza di sonno nel mondo occidentale e la diffusione di apparecchi come i tablet, che emettono una luce di frequenze che disturbano la preparazione del nostro corpo a dormire, sta peggiorando la situazione.

In particolare parliamo della luce blu, emessa dagli schermi dei cellulari, che ha forti influenze sul nostro organismo: modifica l'umore, aumenta i livelli di attenzione, in poche parole ci sveglia. Per di più interferisce con la produzione da parte del nostro corpo dell'ormone del sonno, la melatonina. Questo viene prodotto la sera regolarmente e i livelli di melatonina rimangono sostenuti per tutta la notte aiutandoci a dormire.

Gli esperti Usa hanno voluto valutare in particolar modo l'impatto degli smartphone sulla qualità del sonno di lavoratori e sul rendimento professionale degli stessi. Così hanno coinvolto due gruppi di lavoratori: 82 professionisti e manager, 161 impiegati. Hanno raccolto informazioni sull'uso del cellulare e incrociato dati su qualità del sonno, rendimento professionale e uso degli smartphone dopo le nove di sera per ciascuno dei partecipanti. I ricercatori non hanno fatto analisi comparative tra individui ma lavorato in modo distinto su ogni partecipante vedendo cosa gli succedeva se usava il cellulare oltre le 21 o se lo spegneva entro quell'ora e valutando quindi le differenze individuali sera per sera per due settimane di seguito.

È emersa una netta associazione tra uso del cellulare dopo le 21 e scarsa qualità del sonno e ridotte performance al lavoro il giorno seguente. Anche isolando altri fattori che possono inficiare il dato come l'uso di altre tecnologie (pc e TV) e altre attività serali, restava il fatto che adoperando il telefono dopo le 21 il sonno ne era disturbato e anche le performance del giorno seguente.

Secondo gli esperti il motivo è che il cellulare emana una luce blu che, come detto, ha effetti tutt'altro che concilianti il sonno.

Lo studio lancia un monito a tutti ma in particolar modo ai "workaholic", coloro che, proprio grazie o a causa degli smartphone, continuano a leggere email di lavoro fino a tarda notte, credendo in questo modo di aumentare la propria produttività lavorativa. Ma si illudono perché dopo le 21 il cellulare disturba il loro sonno e quindi le performance professionali del giorno seguente.

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