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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2014 alle ore 11:54.

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(Reuters)(Reuters)

Un accordo decennale, con l'intento – scrive Allen Lo, Deputy General Counsel for Patents di Google – "di ridurre il rischio di potenziali contenziosi e di concentrarsi sull'innovazione". Quello che hanno annunciato ieri la casa di Mountain View e Samsung su migliaia di brevetti già in essere (di proprietà di entrambe le aziende) e altri che saranno registrati in futuro è un matrimonio che non passa inosservato. E che sembra avere un illustre terzo incomodo alla finestra, e cioè Apple.

La società di Cupertino, lo ricordiamo, è da anni in lotta nei tribunali di mezzo mondo con il colosso coreano e indiscrezioni dicono che sia di nuovo pronta a discutere di un eventuale accordo extragiudiziale per mettere fine alle diatribe legali con la rivale. Il nuovo appuntamento fra i Ceo delle due società dovrebbe andare in scena in primavera mentre a marzo è in programma l'udienza finale della causa aperta presso la Corte di San Jose in California, origine della multa milionaria affibbiata dai giudici a Samsung.
Nel frattempo, a sorpresa visti i dichiarati intenti del produttore asiatico di sganciarsi dalla dipendenza del sistema operativo Android, ecco arrivare un deal (di cui non sono stati resi noti i termini finanziari) che va oltre gli smartphone e i tablet e abbraccia un ampio spettro di tecnologie e aree di business. Un accordo che entrambe le parti hanno salutato con ovvia soddisfazione e in tal senso colpiscono soprattutto le parole pronunciate da Seungho Ahn, capo della struttura "Intellectual Property" di Samsung, che ricordano (a tutti gli attori dell'industria mobile) come "c'è più da guadagnare dal cooperare che nell'impegnarsi in dispute sui brevetti non necessarie". Il riferimento alla guerra in carta bollata con Apple appare evidente.

Il segnale al mercato di Samsung
Dopo aver firmato un contratto di cross-licensing con Microsoft circa due anni fa, Samsung formalizza quindi anche l'alleanza industriale (ben più radicata rispetto a quella in essere con la compagnia di Redmond) con Google e lancia un segnale forte al mercato. La battaglia per primeggiare negli smartphone e nelle tecnologie mobili si deve giocare, questo sembra l'ammonimento per la concorrenza che sortisce dall'annuncio, sul campo e non nei tribunali. Si deve innovare e lo si deve fare con le proprie forze, nei propri laboratori e in sinergia con i rispettivi partner.
Apple, che molte delle cause in cui è stata coinvolta le ha vinte essendo stata riconosciuta vittima di violazione di brevetti, è avvertita. Samsung, da parte propria, deve però affrontare la flessione delle vendite della divisione mobile (scese del 18% nell'ultimo trimestre 2013) e respingere gli attacchi dei produttori low cost (soprattutto cinesi) ed ovviamaente della stessa Apple. Il lancio del Galaxy S5, previsto per marzo o aprile, appare quindi come un crocevia molto importante per il futuro prossimo del gigante coreano

Qualcomm fa spesa (di brevetti) da HP
Tornando invece alla questione brevetti, c'è anche da registrare l'annuncio con il quale Qualcomm ha ufficializzato qualche giorno fa di avere rilevato da Hewlett Packard il portafoglio di Palm. Al produttore di chip californiano vanno quindi circa 1.400 brevetti relativi a tecnologie mobili registrati o in attesa di registrazione negli Stati Uniti e un altro migliaio depositati in altri Paesi. Con l'operazione si chiude di fatto definitivamente la storia di Palm: l'azienda dominatrice nel campo dei computer palmari fu acquisita da Hp nel 2010 (per 1,2 miliardi di dollari), l'anno dopo la società di Santa Clara decise di mettere in un angolo il progetto e il sistema operativo webOs, di recente passato nelle mani di Lg.

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