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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2014 alle ore 08:14.

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Se togliamo il telecomando, le cornici di plastica lucida, eventuali led colorati, decoder incorporati, se insomma svestiamo il televisore di sigle, trovate di marketing e ammennicoli vari quello che resta è un monitor. Negli ultimi cinquant'anni l'elettrodomestico più amato dagli italiani è cresciuto di dimensioni, si è appiattito è ha ospitato molteplici tecnologie (si inizia con il tubo catodico per poi passare al Ccfl, plasma, Lcd, Lcd Led e Nanoled).

Nel futuro prossimo venturo (nei prossimi due anni) i pannelli a diodo organico a emissione di luce (Oled) consentiranno al piccolo schermo di compiere un salto in avanti finalmente davvero sorprendente. Ma in attesa che l'unica e vera innovazione l'Oled atterri a prezzi umani ecco una guida semplificata al massimo per destreggiarsi nella scelta del televisore.

Si parte dalla qualità dell'immagne
Si parte dalla risoluzione. Lo standard è oggi Hd 1080p, sotto non si scende. Per avere immagini particolarmente intense, nitide e fluide occorre scegliere una schermo con una grande diagonale, frequenza di aggiornamento e contrasto con valori elevati. Anche il paramentro del tempo di risposta più ridotto è e meglio è. In attesa dell'arrivo sul mercato dei pannelli Oled che come detto sopra rappresenta the ultimate technology per quanto riguarda i display, i più esigenti possono avvicinarsi ai televisori 4K. Sono appena arrivati sul mercato, la risoluzione dello schermo si moltiplica di quattro volte, arrivando così a 8 megapixel. Gli Lcd Ultra Hd (che poi è il modo ufficiale di dire 4k) sono interessanti ma occhio ai contenuti. Per ora c'è poco o nulla. L'upscaling, ovvero il processo di riempimento di pixel che il televisore artificialmente mette in atto per coprire l'assenza di trasmissioni, film e programmi in altissima definizione non fa miracoli. Il consiglio prima di acquistare è quindi quello di chiedere al negoziante di vedere come se la casa il televisore con le normali trasmissioni. Tra un paio di anni il mondo cambierà. Ma nel frattempo...

Quano la dimensione dello schermo conta
Un tempo c'erano i televisore a 32 pollici che era la dimensione "borghese" per eccellenza. Oggi piacciono grandi, sopra i 37 pollici. Lo dicono i dati di vendita che però non spiegano come e dove sistemare un bestione da 50 pollici se non si ha una parete dedicata. Il consiglio è partire dalle dimensione del salotto o della camera. E' inutile prendere uno schermo monstre se poi non si ha sufficiente spazio davanti. Soprattutto con l'ultra Hd (da vicino si perde tutto e poi non è bene stare troppo vicino allo schermo). Ci sono molte formule matematiche e leggende per definire distanze e dimensioni. La più popolare è quella di misurare l'altezza dello schermo 16:9 e moltiplicarla 3 volte. L'indicazine migliore però è lasciarsi condurre dal buon senso.

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