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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 10:34.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2014 alle ore 12:52.

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(Reuters)(Reuters)

La notizia del giorno è l'acquisizione di Whatsapp, per la quale Facebook ha sborsato l'iperbolica cifra di 19miliardi di dollari tra contanti e azioni. I 450milioni di utenti attivi fanno gola, soprattutto a Menlo Park che ormai è una mobile company, lo indica la cifra di bilancio alla voce "introiti pubblicitari", che è rappresentata per il 53% dal mobile. Dal 2007 ad oggi Zuckerberg ha firmato un buon numero di assegni e ha lanciato diversi servizi proprietari, ecco i principali.

2007, Parakey
Non è di certo la più altisonante ma ha due meriti: è quella che Zuckerberg racconterà ai nipoti essere stata la prima acquisizione e nascondeva in sé le intenzioni future di Facebook. Parakey, comprata per una cifra mai resa nota, deteneva un brevetto per il trasferimento facilitato sul web di immagini e testo da dispositivi mobili. Di fatto è una delle pietre fondamentali di Facebook mobile.

2009, Friendfeed
Un vero e proprio affare. Per comprare l'aggregatore di aggiornamenti in tempo reale, Zuckerberg ha sborsato 15milioni di dollari in contati e 32,5milioni in azioni. Non molto se si pensa che il bottone "like" proviene da Friendfeed.

2011, la rivoluzione mobile
Con la nascita di Facebook Mobile, gli sforzi di Menlo Park si intensificano proprio su tale fronte; parte una vera e propria corsa all'oro che porta alla corte di re Zuckerberg un discreto numero di piccole aziende, tra le quali Snaptu, pagata una cifra compresa tra i 60 e i 70 milioni di dollari, e Beluga. Le forze uomo della prima, specializzate nel migliorare l'esperienza di navigazione da device in movimento, sono state inglobate da Facebook; per la seconda il destino è stato ancora più benevolo, il sistema di messaggistica di Beluga è parte integrante di Facebook Messenger App, ancora oggi usato nella versione desktop.
Risalgono allo stesso anno le acquisizioni di Push Pop Press, che servirà a Zuckerberg per finalizzare la versione di Facebook per dispositivi iOS, poi Gowalla che ha gettato le basi per la timeline di oggi.

2012, anno miliardario
Fino a ieri, quella di Instagram, è stata l'acquisizione più costosa di Facebook. Un miliardo di dollari, tra cash e titoli, che sembravano una cifra astronomica ridimensionata solo dai numeri di Whatsapp.
Non è invece nota la cifra pagata per l'acquisizione di Glancee, la piattaforma sociale che unisce utenti per vicinanza geografica e compatibilità di interessi. Acquisizione che va ricordata anche con orgoglio patriottico in nome dei due giovani italiani che l'hanno creata: Andrea Vaccari e Andrea Tretti.

2013, StoryLane
Facebook acquisisce sempre a ragion veduta: l'acquisizione di Storylane, giovanissima startup attiva nell'arte narrativa dello storytelling per la costruzione di una "bilbioteca di esperienze umane" è indicatore delle strategie future di Zuckerberg.
Oltre alle acquisizioni c'è anche il lancio di una serie di servizi proprietari, concepiti e costruiti nelle scuderie di Facebook.

Facebook Home
Ha quasi un anno di vita l'interfaccia utente per dispositivi Android, annunciata in pompa magna come una vera e propria rivoluzione per le esperienze degli utenti; i lavori sembrano proseguire a rilento tanto è vero che il numero di dispositivi mobili compatibili è praticamente rimasto al palo. In compenso la versione mobile di Facebook gode di continui aggiornamenti che ne migliorano fruibilità, velocità e stabilità. Tutti segnali chiari dell'impegno che a Menlo Park riversano nel "comparto mobilità".

Paper
Con Paper, lanciato poche settimane fa, Facebook ha voluto ridisegnare il giornale digitale e ha voluto prendere le distanze dai servizi analoghi lanciati da Yahoo! e da altri competitor quali Flipboard, News.me e altri ancora.
Anche i prodotti proprietari sono però retaggio delle acquisizioni fatte in passato. A prescindere dalla cifra spesa, il motto di Facebook resta "acquista startup, ingloba i prodotti e scova talenti".

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