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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2014 alle ore 07:38.
L'ultima modifica è del 11 marzo 2014 alle ore 13:58.

Mentre le compagnie aeree cercano di ridurre i costi operativi, senza sacrificare del tutto il livello di servizio, è un italiano - con la sua start up fondata a Parigi - a brevettare un nuovo modo di concepire l'intrattenimento a bordo degli aeromobili capace di rivoluzionare il nostro modo di viaggiare. Ugo Vanuzzi, originario di Montegrotto Terme (in provincia di Padova), 39 anni a luglio, vive in Francia dal 1999 e tra pochi giorni parteciperà ad Aircraft Interiors Expo di Amburgo per presentare ufficialmente al mercato l'omonima app da lui brevettata (UGO) per fruire in volo di contenuti multimediali online.
Nelle scorse settimane sono diverse le compagnie aeree che hanno annunciato l'attuazione della direttiva della European Aviation Safety Agency (Easa), che permette l'uso di smartphone e tablet in ''modalità aereo" anche durante l'atterraggio e il decollo. A queste compagnie sta guardando con attenzione l'ormai parigino di adozione Ugo Vanuzzi, nella speranza di convincerle ad acquistare il suo prodotto, che punta a cambiare l'intrattenimento dei passeggeri a bordo degli aerei di linea.
Anziché utilizzare il classico schermo inserito nel sedile dell'aereo, la sua società ha messo a punto una soluzione wi-fi che permette di veicolare una moltitudine di contenuti direttamente sui tablet, smartphone e computer portatili dei passeggeri: giochi, film HD, musica, LinkedIn e Facebook a bordo, prenotazione taxi, noleggio auto, riviste, eccetera.
«Le compagnie aeree traggono un vantaggio considerevole nel non dover continuamente rinnovare il parco dei dispositivi di bordo che ormai diventano presto obsoleti e incapaci di veicolare certi contenuti di nuova generazione - racconta Ugo Vanuzzi -. Inoltre così possono offrire dei contenuti che possono essere monetizzati duty-free a bordo, riviste e giornali in formato elettronico». Grazie alla dematerializzazione di tutti i supporti cartacei, infine, «riusciamo a realizzare delle considerevoli economie in carburante - aggiunge Vanuzzi -. Ad esempio un A320 trasporta in media 400 kg di supporti cartacei: riviste quotidiani e menù. In questo caso l'app è in grado di alleggerire un aereo a tal punto che si possono risparmiare 100mila euro di cherosene all'anno e per velivolo».
Fino alla fine del 2006 Ugo Vanuzzi ha lavorato come designer ed ergonomista per diversi studi di design francesi per il conto del gruppo Lagardère e per Accenture consulting. Nel 2007 ha aperto a Parigi una società insieme a un ex collega specializzata nella realizzazione di servizi e applicazioni su diversi media e ha lavorato per il conto di società come la Disney, Orange, Vodafone, Air France. Da circa un anno lavora al progetto dell'app «UGO» e oggi può già contare sull'accordo con una delle 5 più grandi compagnie aerea mondiali: il primo aereo con «UGO» a bordo decollerà entro fine dicembre 2014.
«Stiamo finalizzando altri accordi con altre 3 compagnie aeree europee», racconta l'italiano, entusiasta del successo che questa applicazione sta incontrando sul mercato. Quando è arrivato in Francia nel 1999, Vanuzzi si era appena licenziato in Italia da una società specializzata in editing grafico: «Avevo uno stipendio da fame, oltre ad un contratto precario», afferma con sincerità. «Qui a Parigi mi è sembrato subito ci fosse una maggiore disponibilità ad affidare le responsabilità ai più giovani - racconta - ed oggi il nostro progetto per il wi-fi a bordo degli aerei è stato riconosciuto come "innovativo" quindi possiamo accedere ad alcuni sgravi fiscali». Progetti innovativi come quello di Ugo Vanuzzi all'estero incontrano anche il sostegno delle istituzioni: «Siamo seguiti da un'equipe messa a punto dalle istituzioni locali - spiega l'italiano espatriato - con cui facciamo frequenti riunioni: come fanno gli incubatori in Italia, discutono con noi per capire quali strade è meglio percorrere, a quali incentivi e a quali politiche di sostegno possiamo accedere».
Sul mercato esistono già altre applicazioni, come GoGo negli Usa, che permettono al passeggero a bordo di un aereo di connettersi a internet con il suo dispositivo mobile. Ma la soluzione proposta dalla start up di Ugo Vanuzzi è differente: «È possibile scaricarsi l'app anche prima del viaggio - spiega il fondatore - oppure accedere alla web app direttamente in volo. A bordo l'app si caricano i contenuti e l'app fornisce un ambiente chiuso, controllato, con un backend che la compagnia aerea è in grado di controllare e gestire». E per chi sale a bordo senza un device, nessun problema: la compagnia aerea metterà a disposizione alcuni tablet a noleggio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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