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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2014 alle ore 15:29.
L'ultima modifica è del 19 marzo 2014 alle ore 16:00.

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VENEZIA – Lg ci sta provando, seriamente. A vestirsi addosso il ruolo di grande innovatore nel campo della consumer electronics e dei prodotti digitali, smartphone ovviamente compresi. L'evento organizzato dalla società coreana in laguna è servito in tal senso a testare da vicino, in anteprima europea dopo il battesimo del Ces di Las Vegas, il livello di evoluzione dei prodotti che compongono quello che in Lg chiamano, convinti, "ecosistema". Il claim dell'evento, "It's All Possible", va probabilmente letto in quest'ottica e alla base di questo ecosistema c'è, di fondo, la volontà di portare sul mercato apparecchi capaci di sfondare nella fascia medio alta del mercato, in grado di macinare vendite con un "price index" superiore alla media e decisamente superiore a quello che la società registrava nel recente passato.

Dai gadget indossabili alla nuova piattaforma per le Smart Tv
Innovazione, secondo Lg, significa per esempio gadget indossabili; in tal senso il braccialetto LifeBand Touch (con mini schermo Oled) presentato al Mobile World Congress di Barcellona e il G Watch appena svelato in collaborazione con Google sono i primi tasselli di un quadro che si popolerà di nuovi oggetti intelligenti e connessi nel prossimo futuro.
Innovazione significa rendere più facili da usare le Smart Tv, e qui si inquadra la scelta di puntare in modo deciso (per i modelli di fascia media e alta, nel complesso una quarantina di modelli) su una piattaforma open source ad hoc, WebOs, il sistema nato in casa Palm, il cui fine è quello di avvicinare l'utente alle tante funzionalità dei televisori intelligenti, connessi e farciti di app. E c'è infine un altro leit motiv che caratterizza la voglia di innovare di Lg, ed è quello degli schermi curvi. A bordo degli smartphone (il G Flex), ambito nel quale si prevede una penetrazione dei modelli con display flessibile pari al 40% entro il 2018, sulle Tv Oled.

La sfida con Samsung per il predominio nell'home entertainment
Nell'immediato, la priorità della compagnia è più di posizionamento strategico del marchio. Al Sole24ore.com ne ha spiegato l'essenza Paolo Locatelli, responsabile di tutte le divisioni prodotto di Lg in Italia (telefonini esclusi), che sottolinea l'aspirazione di "essere un punto di riferimento nella consumer electronics a livello mondiale. Lo siamo già nel bianco, dove siamo il primo vendor nel settore lavaggio e il terzo nel freddo, e vogliamo esserlo anche nel comparto del bruno".

La sfida più difficile, Lg la deve probabilmente giocare nei televisori, dove oggi in Italia vanta una quota di mercato (a valore) del 17%. Al cospetto di una rivale che si chiama Samsung, l'azienda coreana mette sul piatto il jolly degli apparecchi basati su pannelli retroilluminati a diodi organici: "al Ces di Las Vegas eravamo gli unici ad avere in vetrina modelli Oled e su questa tecnologia siamo attivi in produzione con sette fabbriche (una di queste in Polonia, ndr). I concorrenti hanno scelto di puntare sull'Ultra Hd con gli Lcd Led? Anche noi vogliamo essere protagonisti in questo mercato, ma riteniamo il 4K l'evoluzione di una tecnologia consolidata mentre l'Oled è il nuovo paradigma prestazionale per i prodotti top di gamma". Per il momento solo sui formati dal 55 pollici in su - si arriva fino al 77 pollici curvo in tecnologia 4K serie EC9800, che sarà disponibile nel quarto trimestre con costi nell'ordine dei 20mila euro - perché, evidentemente, produrre pannelli ultrasottili (curvi) di dimensioni inferiori è ancora troppo complesso e soprattutto troppo costoso.

Gli Oled, la loro evoluzione sugli schermi curvi, la loro prerogativa di sfruttare tecnologie come il Wrgb (pixel a quattro colori), sono dunque il chiavistello che Lg vuole utilizzare per conquistare il gradimento dei consumatori, e in modo particolare di quelli "premium", di quegli utenti disposti cioè a pagare un certo sovrapprezzo per avere in casa lo stato dell'arte dei un Tv in fatto di resa visiva (livelli di contrasto, risoluzione d'immagine, profondità dei colori) e design (spessore ridotto a pochi millimetri e cornici completamente affogate nello schermo).

Il gap di prezzo nei confronti degli Lcd 4K
La sfida, e torniamo alla partita da giocare soprattutto contro Samsung, è quella di imporre l'Oled come prima scelta tecnologica per i palati fini dell'home entertainment, facendo leva su una certa propensione del consumatore nostrano ai grandi formati (il 47 pollici, ricorda Locatelli, è oggi il formato più venduto a valore) e soprattutto sul previsto abbassamento dei prezzi di listino dei modelli Oled. Oggi il gap nei confronti dei pari formati Ultra Hd 4K è abissale – 3mila euro contro 6mila per il formato da 55 pollici – ma nelle intenzioni di Lg la distanza verrà sensibilmente accorciata nei prossimi mesi.

Il primo obiettivo concreto? Quello di arrivare a vendere (in Italia) circa 10mila televisori Oled nel 2014, senza ovviamente trascurare la crescita di unità spedite alla voce Ultra Hd, per cui sono in rampa di lancio ben sette nuovi modelli dal 49 al 105 pollici. La chicca è il mega pannello curvo 105UC9 (da 105 pollici per l'appunto) in formato 21:9 con una risoluzione di 5.120 x 2.160 pixel.

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