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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2014 alle ore 10:09.
Che dall'alito di una persona si potessero ricavare informazioni sulla sua salute è noto fin dai tempi di Ippocrate. Oggi però la tecnologia ci consente di sfruttare questo principio con una precisione maggiore: Toshiba ha infatti presentato alla stampa il prototipo di un dispositivo in grado di analizzare la composizione del nostro respiro a fini diagnostici.
L'apparato, attualmente delle dimensioni di una piccola lavastoviglie, somiglia molto a un etilometro: l'utilizzatore deve soffiare più volte in un tubo. All'interno il respiro viene irradiato da un laser infrarosso, e un chip lo analizza tramite un procedimento spettroscopico, misurando quanta energia viene assorbita nelle bande corrispondenti alle varie sostanze. I risultati sono leggibili dopo soli 30 secondi. L'utilizzo di un laser a cascata quantica ha permesso di miniaturizzare il sistema a dimensioni portatili.
La versione attuale è in grado di misurare la percentuale di acetone (sottoprodotto del metabolismo degli acidi grassi, indicatore di obesità e diabete), di acetaldeide (sottoprodotto della metabolizzazione dell'alcool, indicatore di intossicazione) e monossido di carbonio (sottoprodotto del fumo di sigaretta). La versione commerciale del prodotto, che dovrebbe essere commercializzata nel 2015, sarà in grado di misurare anche la percentuale di metano (indicatore di problemi intestinali), monossido di azoto (indicatore dell'asma e di infezioni alle vie respiratorie) e di monossido di carbonio-13 (generato da medicinali durante il test per l'Helicobacter pylori).
Naoko Toyoshima, capo specialista della New Business Development Division di Toshiba, ha dichiarato: «Vediamo un grande potenziale nell'analisi del respiro, non solo per la diagnostica, ma anche per migliorare gli effetti sulla salute dell'esercizio fisico e dei supplementi nutrizionali. Promuoveremo la collaborazione con università e ospedali per sostenere l'applicazione pratica ad ampio raggio di questa tecnica e costruire una base di conoscenze in materia». Una prima collaborazione di carattere dietologico è già stata avviata con l'Università Waseda, per indagare il rapporto tra la concentrazione di acetone e il metabolismo dei grassi. Non sembra lontano il tempo in cui si potrà eseguire un check-up in un soffio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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