Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 13:43.

My24

Un gruppo di ingegneri di Stanford si è detto convinto di essere riuscito a creare chip flessibili sostituendo il silicio con nanotubi di carbonio. L'utilizzo di questi circuiti permettererebbe di produrre per esempio e-reader pieghevoli capaci di entrare anche nella tasche più piccole. Fino a oggi la sfida più che alla miniaturizzazione dei componenti è legata alla tolleranza nelle flutuazioni energetiche. Se questi circuiti (Cnt) dovessero rivelarsi efficienti per tutta l'industria degli oggetti indossabili sarebbe una svolta. Segnali di impazienza arrivano già da più parti, non ultimo da Mountain View che l'altro ieri ha presentato un sistema operativo - "Android Wear" - per smartwatch e device ultraportatili. Un modo furbo per cominciare a mettere le mani sul promettente settore delle wereable techologies. La corsa verso il piccolo però non affascina tutti. L'esigenza di piegare e rimpicciolire elettronica e computer trova il suo paradossale contrappasso nella curvatura di smartphone e televisori. I numerosi tentativi di successo dei phablet (smartphone giganti) testimoniano propria la volontà di resistere allo spirito dei tempi e rendere i computer se non indossabili quantomeno ermetici. La prova dell'Lg G FLex il primo smartphone curvo ad arrivare in Italia è da questo punto di vista particolarmente illuminante. Parliamo di un supertelefonone da 899 euro (prezzo di listino) con uno schermo Oled Hd concavo da 6 pollici che prende tutto il palmo di una mano e una superbatteria (3.500 mAh). Chiariamolo subito: non è curvo per stare nella tasca posteriore dei pantaloni ma al limite per rendere migliore la lettura di dati e quella di video. Ed è grosso perché vuole essere ed è uno strumento di lavoro.La prova dell'Lg G FLex il primo smartphone curvo ad arrivare in Italia è da questo punto di vista particolarmente illuminante. Parliamo di un supertelefonone da 800 euro con uno schermo da 6 pollici che prende tutto il palmo di una mano. Chiariamolo subito: non è curvo per stare nella tasca posteriore dei pantaloni ma al limite per rendere migliore la lettura di dati e quella di video. Ed è grosso perché vuole essere ed è uno strumento di lavoro. Se i rumors su Healthbook dovessere rivelarsi veri, ovvero se davvero anche Apple sta aggiungendo al suo nuovo iPhone funzioni che vanno dalla misurazioni della pressione sanguigna all'attività fisica , allora davvero lo smarphone rischia di diventare altro. In prospettiva sarà uno schermo (grande) per visualizzare i nostri "big data" come ad esempio quelli sanitari. Oppure uno strumento per controllare le informazioni che arrivano dai sensore legati alle tecnologie indossabili. Se così fosse, gli smartphone come li conosciamo oggi non serviranno più

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi