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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2014 alle ore 17:27.

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(Corbis)(Corbis)

Quella di oggi è una data importante per le nuove imprese che nascono nel Vecchio Continente: a Bruxelles, infatti, è stato ufficialmente annunciato il progetto Startup Europe Partnership (Sep), in occasione dell'Europe 2020 Summit. E come da protocollo il battesmo dell'iniziativa l'ha celebrato Neelie Kroes: "le startup europee – ha rimarcato in una nota la Vice Presidente della Commissione Europea e responsabile per la Digital Agenda – possono innovare e creare posti di lavoro come nessun altro e per questo dobbiamo garantire loro una piattaforma per competere, trovare finanziamenti e sfondare il soffitto di vetro che le separa dal successo".

Gli obiettivi della Startup Europe Partnership
In cosa consiste Sep è presto detto: è la prima piattaforma, per l'appunto, dedicata alla crescita delle startup a livello Ue, la coordinano l'italo-americana Mind the Bridge (organizzazione non profit nata nel 2007 ed operativa fra il Belpaese e San Francisco) e la fondazione per l'innovazione inglese Nesta e fra i suoi sostenitori istituzionali ci sono fra gli altri l'European Investment Bank Group, la Cambridge University, la IE Business School e l'università tedesca HIIG Berlin.

La sua missione è quella di aiutare concretamente le nuove imprese a farsi spazio sui palcoscenici globali, sostenendo e facendo scalare verso l'alto (dimensionalmente ed economicamente) quelle start up, nate nel campo delle nuove tecnologie, capaci di competere a livello internazionale. A Napoli, lo scorso 13 maggio, è andato in scena il primo evento di "matching" fra grandi multinanzionali (i partner dell'iniziativa, e cioè i carrier telco Telefónica ed Orange, il gruppo bancario spagnolo Bbva e Telecom Italia) interessate ad azioni di scouting, procurement e seed investment e una prima selezione di nove startup provenienti da tutta Europa (Italia ovviamente compresa).

La mappa delle startup che hanno già avuto successo
Da Bruxelles, in merito al percorso di crescita cui sono chiamate le "new company", sono arrivati anche i dati del primo Sep Report sul fenomeno dello "scaleup" in Europa. A presentarli ci ha pensato Alberto Onetti, Chairman di Mind the Bridge, e dicono sostanzialmente che sono oltre mille le startup che hanno raccolto più di un milione di dollari negli ultimi tre anni. Alcune di queste, ha sottolineato il manager, hanno la possibilità di diventare le prossime aziende guida dell'industria hi-tech globale ma non va dimenticato come ci sia ancora un gap evidente fra l'ecosistema startup americano e quello europeo. Un solco che di fatto si spiega con il numero di nuove imprese capaci di scalare verso l'alto, attraverso una classica operazione di "exit" e/o diventando player internazionali.

Fra gli esempi di eccellenza cui fare riferimento, all'interno dell'elite del movimento startup europeo, ci sono realtà ormai realmente globali come il portale, attivo nel settore food, Delivery Hero, realtà fondata nel 2010 e capace di rastrellare circa 306 milioni di dollari in otto round di finanziamento. O come la svedede iZettle, capace di attrarre in tre diverse fasi investimenti per 102 milioni di dollari. Il Paese più prolifico per le startup con oltre un milione di dollari di founding all'attivo è però il Regno Unito, in cui sono nate un quarto delle nuove realtà censite dal Sep, seguito dalla Germania con una quota del 15%. L'Italia si ferma invece al 5% del totale.

Anche a livello di investor i mercati più attivi sono quello inglese e tedesco, con Venture Capital di un certo spessore quali Balderton Capital, Index Ventures, DFJ Esprit ed Earlybird mentre non è trascurabile il dato che vede ben il 57% delle startup di successo essere state fondate dopo il 2010. Tendenza, quest'ultima, che suggerisce una positiva evoluzione dell'ecosistema europeo, in cui è già significativo il numero delle new company trasferitesi negli Usa. Eccezioni in tal senso sono per esempio l'ungherese Prezi e l'italiana Funambol, che hanno mantenuto i loro centri di ricerca e sviluppo nel Vecchio Continente.

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