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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2014 alle ore 08:12.

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Il paradosso della spesa in istruzione è uno dei cavalli di battaglia di Jay Cross, l'autore di "Informal Learning": consiste nel fatto che l'80% di quello che spendiamo in istruzione è per metodi educativi formali – quelli che fanno uso di manuali e corsi strutturati – ma impariamo l'80% di quello che sappiamo in modo informale: dalle esperienze della vita, dalle conversazioni con gli altri, dall'osservazione delle azioni di chi sa come si fanno le cose. Ne emergono almeno due domande: 1. posto che evidentemente l'educazione informale è più "efficiente", come possiamo ispirarci a quella per migliorare le attività alle quali dedichiamo la maggior parte del budget formativo? 2. come possiamo pensare l'educazione su temi per i quali non può esistere un manuale come, per esempio, l'imprenditorialità? Al Technology Forum Ambrosetti dei giorni scorsi è stato un tema centrale.
Le iniziative per trovare risposte si moltiplicano. Da un lato, ci sono esperimenti che uniscono ai metodi formali altri spazi di esperienza, per sollecitare entusiasmo e partecipazione con un approccio giocoso, oppure progettuale, o anche contaminando le docenze con incontri con persone che dalla biografia affascinante, e così via. Dall'altro lato, ci sono esperienze di vita che vengono riconosciute anche come soluzioni formative. L'Economist ha paragonato il lancio di una startup a una sorta di attività formativa: si possono pagare 100mila dollari per andare a Harvard a studiare i casi aziendali altrui, o si possono investire gli stessi soldi in una startup e studiare il proprio caso aziendale. Del resto, anche le hackathon sono esperienze ludiche, progettuali e formative. Quella che si è svolta alla Camera dei Deputati lo scorso weekend ha peraltro aggiunto un effetto in più: il suo impatto simbolico è stato tale da generare valore formativo anche all'esterno dell'istituzione. È ovvio ma qualche volta si dimentica che l'esempio delle autorità è il fattore educativo informale più importante.
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