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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2014 alle ore 10:09.
L'ultima modifica è del 26 maggio 2014 alle ore 10:26.

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Si definiscono il primo trading desk italiano indipendente. Di fatto Turbo - domani il lancio ufficiale - nasce dall'esperienza e dall'incontro di alcuni professionisti del programmatic advertising, che quindi, per dirla più semplice, studiano come ottimizzare i processi di acquisto degli spazi pubblicitari per una miglior gestione degli investimenti.

"Non c'è più alcun dubbio - dichiara Marco Ferrari, ceo di Turbo – che il futuro della pianificazione media, non solo online, sarà in larga parte automatizzato e data-driven. Anche in Italia, nel corso del 2013, Real Time Bidding e Programmatic Buying si sono finalmente affermati. Ma vediamo un mercato ancora connotato da assenza di team dedicati, inutili complicazioni, troppi slang e una certa opacità. Turbo nasce per colmare questo gap. Crediamo che l'ingresso di attori indipendenti e dedicati - come già avvenuto in altri Paesi - possa portare benefici concreti non solo ai marketer, ma a tutto l'ecosistema locale dell'automation advertising , che ha bisogno di ridefinire modelli, paradigmi e ruoli perché le potenzialità siano sfruttate appieno anche in Italia".

Il modello di business

L'obiettivo di Turbo, si legge in una nota, è quello di mettere in condizione" ogni cliente di raggiungere solo il target desiderato, sul canale più adatto, nel momento migliore, con il messaggio più funzionale, al miglior prezzo, evitando ogni dispersione e aumentando l'efficacia il Roi della comunicazione online". Per l'Italia si tratta di una realtà nuova che dovrà trovare una collocazione all'interno di un mercato assolutamente competitivo e dominato da centri media e attori specializzati.

La piattaforma

Turbo ha inoltre elaborato una proposta Self Service, che è una novità assoluta per il mercato italiano. "La piattaforma sviluppata da Turbo – chiamata White Rabbit – permette infatti ad agenzie indipendenti, startup, small-medium business e a chiunque voglia gestire direttamente le proprie campagne in modalità self-provisioning, senza alcun costo di setup o licenza, senza minimi garantiti di spending e senza vincoli temporali all'utilizzo della piattaforma".

Chi finanzia.

Oltre ai co-founder, il principale investitore di Turbo è Next 14, un company builder focalizzato nel lancio e nello sviluppo di startup con potenziale di scala operanti nell'ecosistema europeo dell'advertising technology a cui partecipano – oltre a Ferrari e ai suoi soci storici Mauro Del Rio di Buongiorno, Giorgio Gori, Fondatore di Magnolia e l'americano David J. Moore Presidente di WPP Digital.

"Non siamo nè un fondo, nè un incubatore – spiega Ferrari – ma un gruppo di amici e imprenditori che credono che all'interno dell'Advertising Technology, che sta rivoluzionando il mondo dei media, ci sia spazio per più di un'iniziativa di successo e ampie sinergie tra modelli di business adiacenti".

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