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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2014 alle ore 19:02.

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Nella foto il dimissionario direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale, Agostino Ragosa (Imagoeconomica)Nella foto il dimissionario direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale, Agostino Ragosa (Imagoeconomica)

Si sono chiuse venerdì scorso le candidature per il posto di nuovo direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale - al posto del dimissionario Agostino Ragosa - e quindi il ministero per la semplificazione e la pubblica amministratore può procedere per la selezione. I candidati sono 154, dove ricorrono nomi noti della pubblica amministrazione e dell'Agenda digitale.
Come si legge dall'elenco (che è appena tornato online, dopo essere stato tolto per poche ore oggi ), ci sono sia persone che hanno già lavorato nella stanza dei bottoni della presidenza del Consiglio per l'Agenda digitale, sia tecnici che vengono dalle pubbliche amministrazioni locali sia outsider.
Lavora già con l'Agenzia per esempio Roberto Moriondo, facendo da intermediario con le Regioni. E' anche responsabile della direzione Innovazione, ricerca, università e sviluppo energetico sostenibile della Regione Piemonte.

Sono già inquadrati nell'organico dell'Agenzia Maria Pia Giovannini, responsabile area Regole, Standard e Progetti Innovativi e Francesco Tortorelli, dirigente dell'ufficio Interoperabilità, cooperazione applicativa e relativi centri servizio.
Si leggono poi nomi della precedente guardia, che si occupava di digitale prima del governo Monti e quindi prima della costituzione dell'Agenzia. È il caso di Mario Dal Co, ex consulente dell'allora ministro alla PA e Innovazione, Renato Brunetta e poi alla guida dell'Agenzia dell'Innovazione. Livio Zoffoli (già presidente del Cnipa) e Giorgo De Rita, già direttore generale di DigitPA.
Troviamo poi persone che hanno partecipato alla prima cabina di regia per l'Agenda digitale ai tempi di Monti. Come Lorenzo Benussi, economista e Paolo Donzelli ex capo del Dipartimento (poi soppresso) digitalizzazione e innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio.

Spiccano poi nomi che hanno lavorato all'Agenda digitale con Francesco Caio durante il Governo Letta e già esperti di lungo corso: Alfonso Fuggetta (docente del Politecnico di Milano e Ad del Cefriel); Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica.
C'è anche Fulvio Ananasso, Direttore Studi, Ricerca e Formazione in Agcom. Outsider possono essere considerati invece Nello Iacono (vicepresidente Stati Generali dell'Innovazione), Giovanna Marini ( attuale ad di Ancitel), Umberto Rapetto (generale della Guardia di Finanza esperto di sicurezza; si è occupato di questi aspetti in Telecom Italia, che ha lasciato nel 2013).
Tra gli altri nomi spiccano Maurizio Talamo (docente dell'università di Roma Tor Vergata), Pierantonio Macola, Ad di Smau e Paolino Madotto (direttore del CeFirst, Inuit - Università Tor Vergata), Laura Rovizzi di OpenGate Italia, Greta Nasi (docente della Bocconi ed esperta di PA digitale), Michele Vianello (ex direttore di Vega Park, esperto di smart city), Oscar Sovani (Regione Lombardia).

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