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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2014 alle ore 11:32.

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La Commissione europea ha pubblicato le prime linee guida per standardizzare i contratti cloud e quindi aiutare le aziende nei rapporti con i fornitori. Alcuni di questi hanno partecipato alla stesura delle linee, che quindi hanno speranza di restare non solo in teoria ma di trovare applicazione pratica.

In sostanza l'Europa ora interviene per la prima volta su una storica lacuna dei servizi cloud, ben nota agli esperti (come si legge in rapporti anche recenti di Forrester Research): le aziende sono in balia di norme contrattuali che le garantiscono poco (su prestazioni e contro possibili disservizi), che tendono a essere variabili e/o poco chiare. E sulle quali hanno scarso potere di modifica o personalizzazione. Questo è vero soprattutto per i servizi cloud pubblico siglati con le multinazionali (i quali sono di contro anche i più economici). Queste lacune contrattuali riducono (a ragione) la fiducia delle aziende nel cloud, che di contro- come riconosce oggi stesso la Commissione in una nota- consente davvero risparmi del 10-20 per cento circa.

La Commissione ha realizzato le linee guida tramite il proprio Cloud Select Industry Group, un gruppo di lavoro in seno all'European Cloud Strategy, istituito proprio per aumentare la fiducia delle aziende nei confronti del cloud. Fra le aziende che hanno collaborato alla stesura del documento ci sono Arthur's Legal, ATOS, Cloud Security Alliance, ENISA, IBM, Microsoft and SAP, Telecom Italia.
Nel dettaglio, le linee guida sono il primo passo per standardizzare i contratti, a partire da terminologie e metriche comuni nel Service Level Agreements (SLA). Vuole definire termini chiari e un linguaggio condiviso per i contratti, per quanto riguarda gli aspetti chiave: disponibilità ed affidabilità dei servizi offerti, la qualità del supporto ai servizi forniti dai provider; i livelli di sicurezza garantiti; l'ottimizzazione della gestione dei dati conservati in cloud.

"E' la prima volta che fornitori di servizi cloud raggiungono un accordo su linee guida comuni. Penso soprattutto ne avranno benefici le Pmi, che potranno avere a portata di mano linee guida comuni per i servizi cloud", ha detto il commissario Ue all'Agenda Digitale Neelie Kroes.
Concorda Viviane Reding, commissario Ue alla Giustizia: "Le nuove linee guida sul cloud accresceranno la fiducia delle aziende e dei cittadini europei nei nuovi servizi innovativi e consentiranno di risparmiare. Più fiducia significa anche più ricavi per le le aziende in ottica di mercato unico digitale". "E' lo stesso spirito della riforma Eu Data Protection (sulla privacy e ancora in bozza, Ndr.) che mira a potenziare la fiducia. Un mercato digitale unico richiede alti standard di protezione dei dati. I consumatori europei e le piccole aziende vogliono termini contrattuali chiari ed equi. Le linee guida odierne sono un passo nella giusta direzione", continua Reding.
Il prossimo passo, annuncia la Commissione, sarà testare queste linee guida con gli utenti e in particolare con le Pmi.

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