Le cento app per investire: con lo smartphone o il tablet la Borsa ormai è «mobile»
Quasi un italiano su cinque utilizza internet per gestire il proprio conto corrente o gestire il proprio portafoglio di investimenti. Ma per chi è ancora "timido" nell'utilizzo di questi strumenti, quali sono le cose da sapere per iniziare muovere il proprio denaro sul web ? Ecco quattro cose da sapere per operare con fiducia su Internet
di Andrea Fiorini
1. Cento app per investire / Una realtà consolidata
La possibilità di gestire in mobilità conti correnti e attività d'investimento o di effettuare direttamente negoziazioni finanziarie è da tempo una realtà. Basti pensare che già nel 1999, cioè ben 15 anni fa, l'intermediario finanziario Directa Sim di Torino consentiva ai propri clienti di fare trading attraverso il rivoluzionario (per l'epoca) Nokia 9110 Communicator e una piattaforma appositamente sviluppata. A questi pioneristici tentativi sono poi seguiti sviluppi prima attraverso i semplici cellulari e poi con i palmari, per lo più però destinati alla consultazione dei dati. Gli apparecchi citati, infatti, non erano sufficientemente affidabili su tre punti fondamentali: sicurezza, capacità di elaborazione dati e velocità di trasmissione dati. Negli ultimi anni, però, le cose sono molto cambiate. I grandi passi avanti negli ultimi due settori, con nuovi componenti e processori più piccoli e potenti da una parte, e con l'introduzione della banda larga e del wi-fi dall'altra, hanno consentito di migliorare il terzo punto debole, la sicurezza. Inoltre, con il lancio nel 2007 dell'iPhone e nel 2010 dell'iPad, Apple ha di fatto aperto l'era degli smartphone e dei tablet, veri e propri computer portatili. Per alcuni anni l'iPhone è stato il protagonista assoluto della finanza mobile e tutte le app (cioè le applicazioni, finanziarie e non) sono state sviluppate soltanto per questo device. Successivamente hanno iniziato a essere commercializzati, da diversi produttori, apparecchi mobili col sistema operativo Android (smartphone dal 2008 e tablet dal 2009), oggi installato su circa il 75-80% dei dispositivi (fonti Idc, Kantar) contro il 13-17% del sistema iOs di Apple e il 3-4% dell'ultimo arrivato Windows Phone. Ultimo tra i produttori di device mobili sbarcati in Italia, da poche settimane troviamo il cinese Haier, già presente in Europa con elettrodomestici e pannelli solari. Un'indicazione pratica arriva quindi da queste prime considerazioni: la scelta del sistema operativo circoscrive le app disponibili. Sull'App Store di Apple sono presenti circa 850.000 app per iPhone e 350mila specifiche per iPad, su Google Play a fine 2012 le app erano 700.000, mentre su Windows Store poco meno di 200mila. In linea generale, quasi tutti gli intermediari che operano sul mobile hanno una app per iPhone e per Android, mentre la diffusione di Windows è ancora limitata. Per gli istituti finanziari il "mobile" è comunque un canale ormai consolidato per interagire con i propri clienti, tanto che molti hanno addirittura messo in pratica strategie di marketing per incrementarne l'uso e disincentivare la presenza allo sportello.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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