Via libera con modifiche al protocollo sul Welfare. Le novità riguardano l'abolizione del tetto delle 5mila unità per i lavori usuranti e la possibilità di prorogare il contratto a termine, dopo i 36 mesi, per una sola volta. È durata 3 ore la riunione a Palazzo Chigi dedicata al disegno di legge per l'attuazione del protocollo Governo-parti sociali sul welfare siglato il 23 luglio scorso. «Un risultato importante dopo un lavoro serio, faticoso e paziente», ha detto Prodi al termine del Consiglio dei ministri. Una riunione delicata, che si è svolta all'indomani del referendum dei lavoratori che ha visto la vittoria del sì. Un via libera, ha sottolineato il premier, «favorito anche dal risultato del referendum, al di là delle aspettatative». Fra le modifiche apportate al protocollo anche l'inserimento della cassa integrazione ambientale, vale a dire l'introduzione degli ammortizzatori sociali per le aziende anche in presenza di bonifiche e risanamento ambientale.
Nel tardo pomeriggio di venerdì una nota diffusa da Confindustria rileva che al testo del Ddl «sono state introdotte non lievi modifiche, ma per certi versi si è proceduto ad una vera e propria riscrittura della disciplina complessiva del contratto a termine». Si tratta di «scelte precise che il Governo ha fatto in aggiunta alle intese con le parti sociali. Su questi punti occorre riaprire la discussione nel rispetto dello spirito del Protocollo».
In Consiglio dei ministri l'approvazione dell'accordo è giunta con due astensioni (Ferrero e Bianchi) e due sì con riserva (Mussi e Pecoraro Scanio). Ora il disegno di legge, che contiene elementi di delega, sbarcherà alla Camera come collegato alla manovra finanziaria. «Non ci saranno spacchettamenti - ha spiegato il ministro del Lavoro Cesare Damiano - il nostro obiettivo è l'approvazione in Parlamento entro il 31 dicembre». Il protocollo sul welfare, sottolinea Prodi, «corregge alcuni squilibri che gravavano sul mercato del lavoro» e «rilancia l'economia» perché mette la legislazione italiana in linea con quella europea. Un sistema previdenziale più equo e solido, ha sottolineato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, al quale si potrà non mettere mano per molti anni ancora. «Il sistema previdenziale - dice il ministro - esce con un grado di qualità e di assestamento che può tenerlo incambiato per un lungo numero di anni». Nei prossimi giorni è prevista la riconvocazione delle parti sociali sul protocollo.
Il ministro Ferrero si è astenuto in quanto le modifiche apportate al protocollo sul welfare sono «positive», ma insufficiente per quanto riguarda due punti: la lotta al precariato e ai lavori usuranti. «Confido in ulteriori modifiche in Parlamento - ha sottolineato Ferrero - modifiche che sono tutte contenute nel programma di governo». Il ministro dell'Università Fabio Mussi e quello dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio hanno detto sì con riserva. I moderati dell'Unione, invece, volevano che il Protocollo fosse varato nella formula approvata il 23 ottobre. Il ministro Pecoraro Scanio aveva proposto due misure non accolte: l'aumento del fondo previsto per i lavoratori che svolgono attività usuranti e l'eliminazione dell'unica reiterazione dei contratti a tempo determinato. Soddisfatto il ministro dei Trasporti Antonio Di Pietro. «Difenderemo l'accordo in sede parlamentare - ha detto Di Pietro lasciando Palazzo Chigi - per evitare che stravolgimenti di natura meramente ideologica avvengano in Parlamento».