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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2011 alle ore 06:59.
L'ultima modifica è del 17 agosto 2011 alle ore 08:57.
Proteggere l'ambiente, ma quale? La nuovissima nozione giuridica di comunità di vita (di cui ha scritto Umberto Vincenti, Diritto senza identità) risponde alle esigenze del nostro tempo meglio di ogni artificiosa segmentazione per categorie. Importa tutelare non tanto, uno per uno, i diritti di piante, animali, paesaggi, acque, quanto l'insieme di città e campagna, fauna e flora e prodotti dell'ingegno umano; insomma, il legame intrinseco fra le persone dei cittadini come individui e come collettività organizzata e l'ambiente in cui essi dispiegano la propria vita, e che pertanto esalta o mortifica le loro libertà. Una concezione come questa implica l'assoluta identità di paesaggio e ambiente (nella sua accezione più ampia, che include ogni forma di vita, dagli uomini alle piante). Implica che il paesaggio "estetico" (da guardare) a cui siamo abituati deve sapersi fare paesaggio "etico", ambiente in cui vivere. Ma questa intima fusione di paesaggio e ambiente, a cui si sta ora arrivando a partire dai guasti che osserviamo e da quelli che temiamo, è già scritta nella nostra Costituzione. In essa la parola "ambiente" nemmeno c'è (negli anni della Costituente, 1946-47, la moderna cultura ambientalistica non si era ancora formata): ma la Corte costituzionale ha forgiato la tutela dell'ambiente come valore costituzionale primario combinando in via interpretativa la tutela del paesaggio (articolo 9) e il diritto alla salute «come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività» (articolo 32). Una nozione giuridica "d'avanguardia", nata ieri, è stata dunque anticipata nella nostra Costituzione: una prova fra le tante della sua lungimiranza, della necessità di applicarla prima di cambiarla.
Se due nozioni giuridiche tanto nuove hanno in Italia radici così antiche e profonde, ce n'è abbastanza per esser fieri di essere italiani. Ma un dubbio resta: chi lavora (anche in Parlamento) per demolire la Costituzione, per svendere il patrimonio pubblico, per indebolire le istituzioni di tutela, per aprire crepe nelle leggi, per devastare ambiente e paesaggio riuscirà anche a screditare e ridurre in polvere queste residue fierezze di un italiano?
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