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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2011 alle ore 09:48.

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(Reuters)(Reuters)

«Questo testo appartiene al popolo americano». Con qualche enfasi, i ragazzi di Occupy Wall Street sono a un passo dal presentare la prima bozza del loro programma economico, un misto di ricette socialiste europee (welfare dalla culla alla tomba, scuola e università gratuite per tutti), di slogan populisti contro banche, grandi aziende e super ricchi (cancellazione dei debiti, riduzione delle tasse per il 99% degli americani, super aliquote per l'1% dei privilegiati e per i capital gain), di scontate posizioni pacifiste (no alle guerre, abolizione del Pentagono) e di improbabili raccomandazioni di ogni genere e tipo (compresa la sottrazione dei figli ai genitori incapaci di garantire un'educazione adeguata a una non meglio precisata «moralità universale»).

La bozza del Nuovo Statuto Economico del Popolo Americano, «espressione della volontà popolare», «creata da e per il 99%» con un documento di Google lungo 72 pagine letto dal Sole 24 Ore, sarà presentata oggi a New York.

Il documento finale sarà ratificato dagli occupanti di Wall Street il 20 novembre, dopo una serie di passaggi che prevedono la continuazione del dibattito, la presentazione di una seconda bozza il 28 ottobre e la stesura del testo finale due giorni prima di un voto popolare che non si sa ancora se sarà telematico oppure nel corso di un'Assemblea generale del movimento in Zuccotti Park.

Il Nobel per l'Economia Paul Krugman ha spiegato che la protesta contro il mondo finanziario, accusato di essere una forza economicamente e politicamente distruttiva della società, è assolutamente giusta. La stessa cosa ha detto il grande ayatollah del regime teocratico iraniano Alì Khamenei. Una critica sensata al movimento, ha scritto Krugman sul New York Times, è l'assenza di una proposta specifica. Non che spetti ai ragazzi di Occupy Wall Street formulare richieste dettagliate, ha scritto il Nobel, ma sarebbe il caso che il movimento si mettesse d'accordo sulle linee guida principali di un cambiamento possibile. La storica rivista liberal New Republic invita invece la sinistra a non cadere nella trappola e a non sostenere la lotta degli occupanti, perché la principale differenza tra liberal e radical è che i liberal sono capitalisti che credono in un mercato regolato e si battono per raddrizzare le ingiustizie economiche. I liberal non vogliono sovvertire il capitalismo, i radical sì. La piattaforma dei ragazzi di Zuccotti Park può vantare una partecipazione collettiva e dinamica secondo il principio del crowd sourcing, lo stesso stile di Wikipedia. Le regole per l'elaborazione del documento, bene in vista all'inizio del testo, sembrano dare torto agli intellettuali di New Republic, perché dicono che «le proposte non devono interferire con l'efficiente funzionamento dell'economia di mercato, dello spostamento dei capitali, degli incentivi agli inventori, agli imprenditori, ai consumatori, ma a condizione che siano garantiti i servizi sociali minimi e vere opportunità per il popolo americano».

Il movimento Occupy Wall Street, in teoria, non è contrario al mercato e al capitalismo. Ma solo in teoria. Non sempre, anzi quasi mai, le proposte contenute nello Statuto Economico sono compatibili con un sistema capitalista, da qui il disagio di New Republic e gli urrà di Khamenei. Il programma degli occupanti nasce dalla Dichiarazione di Occupazione di New York del 29 settembre 2011. La stesura dello Statuto Economico parte da quelle dichiarazioni «non emendabili» contro l'1% di super ricchi. All'elaborazione del testo hanno partecipato circa cento persone, coordinate da Ralph Meima, direttore di un master in sostenibilità al Marlboro College in Vermont. I cento redattori continuano ad arricchire il documento in modo esplicitamente non coerente e spesso contraddittorio, come riconoscono gli stessi coordinatori dell'iniziativa. I punti del programma sono 19, più sedici raccomandazioni addizionali. Gli occupanti chiedono di fermare i bailout, cioè gli aiuti economici alle istituzioni finanziarie, di introdurre una Tobin Tax su tutte le transazioni finanziarie (ma non sugli assegni e sui bonifici, tengono a precisare), di aprire tutte le frontiere, di investire un trilione di dollari in infrastrutture, di chiudere l'era dell'economia centrata su combustibili fossili e nucleare per puntare esclusivamente su energia geotermica, idroelettrica, eolica. Tra le proposte ci sono anche tariffe, dazi e maggiori tasse per evitare che le aziende americane vadano all'estero a sfruttare il costo del lavoro più basso. È ancora aperto il dibattito sui cibi geneticamente modificati, un altro «strumento velenoso creato dall'1% per tenere sotto controllo il 99% degli americani». Gli occupanti non hanno deciso se proporre di rendere gli Ogm illegali oppure se limitarsi a imporre un'etichetta che segnali la natura modificata del prodotto. Le leggi sulla droga, si legge sul testo, devono essere misteriosamente simili a quelle del Portogallo. L'acqua non può essere privatizzata. Il servizio pubblico giornalistico va incentivato con soldi federali. Le istituzioni finanziarie internazionali, Fmi e Banca Mondiale, vanno democratizzate con il sistema "un Paese, un voto".

C'è un no deciso al porto d'armi, alle pubblicità farmaceutiche, agli spot diretti ai bambini e ai contributi elettorali da parte di associazioni (solo i cittadini possono farlo, al massimo con mille dollari). La riforma sanitaria di Obama è da abrogare e sostituire con un sistema pubblico come quello europeo. Sì, invece, a incentivi alle imprese cooperative, all'aumento dei fondi per la scuola pubblica, a un'istruzione finanziata con almeno la metà dei duemila miliardi di dollari spesi ogni settimana per le guerre. I ragazzi di Zuccotti Park sanno bene, e lo scrivono, che tagliare il bilancio del Pentagono indebolirebbe il Paese, costringerebbe al collasso il complesso militare industriale e affosserebbe l'economia. «Ma almeno saremo ben istruiti», si legge nel testo. Tutta l'istruzione deve essere gratuita. Qualche redattore del testo suggerisce di garantire a ogni studente istruito in America il superamento degli studi e un lavoro congruo. Tra gli allegati al testo c'è anche una tabella con gli «stipendi equi» categoria per categoria, cui aggiungere pieni benefit pensionistici, sanitari e d'istruzione per tutta la famiglia: banchieri 20mila dollari, avvocati 27mila, costruttori 25mila, dottori 28mila, infermiere 27.500, insegnanti, bibliotecari, ingegneri ferroviari, piloti di barche 35mila, poliziotti 36mila, operai 20mila, docenti universitari e ricercatori 36mila, operatori della Difesa 25mila, parlamentari 30mila, Presidente degli Stati Uniti 40mila, soldati non previsto.

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