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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 08:03.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2012 alle ore 08:51.

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Italia ai quarti di finale, ragionevolmente contro la Francia. Con pieno merito, pur tra non poche sofferenze, e soprattutto con tante scuse a Spagna e Croazia per aver messo in dubbio la loro lealtà sportiva. Noi, proprio noi, che avremo anche subito una combine otto anni fa da Svezia e Danimarca: ma di porcherie d'ogni sorta in campo e fuori siamo liberi docenti, come le cronache sportivo-giudiziarie di questi giorni ampiamente documentano.

Ancora al gol spagnolo di Navas, e sì che mancava pochissimo alla fine, mezza Italia non aspettava altro che il pareggio croato che ci avrebbe mandato a casa. Non è arrivato, naturalmente, a differenza del gol di Balotelli che ha chiuso i giochi a Poznam e qualificato una volta per tutte gli azzurri.

Partita non bella, su cui occorrerà riflettere in vista del prosieguo. Un avvio molto stentato, macchinoso, per lunghi tratti di pura sofferenza contro il pressing asfissiante degli irlandesi. Gli azzurri come già era accaduto contro la Croazia hanno trovato il cambio di marcia intorno alla mezz'ora. Tre occasioni consecutive per lo scatenato Di Natale, la prima su assist di Cassano rimpallata a terra da un avversario, la seconda respinta col petto che a prima vista – errata – poteva anche sembrare un braccio, la terza salvata sulla linea dopo che Totò, imbeccato in profondità da Cassano, aveva aggirato il portiere e tentato il colpo ad effetto quasi dalla linea di fondo. E finalmente, dopo un'altra manciata di secondi e un corner regalato da una presa difettosa del portiere Given, il gol di testa di Cassano, bravo ad anticipare i saltatori irlandesi sull'angolo di Pirlo. Pallone respinto da un difensore quando ormai aveva varcato la linea ed era, per fortuna, rimbalzato a terra togliendo al giudice di porta ogni margine di dubbio.

Ancora Di Natale e Cassano protagonisti in avvio di ripresa, e ancora respinte in spaccata dal muro irlandese le loro conclusioni al volo quasi a colpo sicuro. Si stira Chiellini, che saluta l'Europeo, entra Bonucci a far coppia centrale con il rientrante Barzagli. Esce anche Cassano, che pure sembrava meno stanco di Di Natale, entra Diamanti con il compito evidente di armare il sinistro per sorprendere l'incerto portiere Given. Un paio di mischie in area azzurra, Balotelli al posto dell'esausto, bravissimo Di Natale: e qualche perplessità, come già con la Croazia, sulla gestione dei cambi da parte di Prandelli. A proposito di Croazia, ecco a complicar le cose nell'ultimo quarto di partita il solito calo atletico. Sino a che allo spirare del 90° proprio Balotelli dopo aver fatto a botte sino a lì con la difesa avversaria (e propiziato l'espulsione di Andrews) non ha trovato la girata vincente su calcio d'angolo che ha chiuso i giochi.

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