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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 13:32.

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L'Europeo 2008, in Svizzera e Austria, segna l'inizio della dominazione degli spagnoli che conquisteranno il titolo continentale e il Mondiale in Sudafrica due anni dopo. Ed è ancora la nazionale iberica la squadra da battere, oggi, alla vigilia dell'appuntamento in Polonia e Ucraina, come confermano i bookmakers che quotano a 3 un bis della squadra di Del Bosque.

Ma facciamo un salto indietro nel giugno di quattro anni fa, o meglio prima ancora, per ripercorrere la fase eliminatoria. Sull'Italia post mondiale affidata a Donadoni, già aleggiava il ritorno di Marcello Lippi, pronto a riprendere in mano le redini azzurre per difendere il titolo conquistato a Berlino. Anche se Donadoni vince (si diceva già in ritiro) va via. Un tecnico misurato, silenzioso, mai arrogante, accompagnato da un muro di scetticismo difficile da scalare, che però parte col piede giusto qualificandosi bene nella fase eliminatoria. L'Italia perde con la Francia 3-1 ma si riscatta con Scozia, Ucraina, Lituana, Georgia e Far Eor. Gli azzurri si qualificano primi perdendo una sola gara, vincendone 9 e pareggiandone 2 : dietro, al secondo posto, si assestano proprio i francesi.

Comincia l'avventura svizzero-austriaca e una prima tegola si abbatte sull'Italia. Nel primo allenamento pre Europeo, Chiellini fa fuori con un contrasto Cannavaro. Caviglia ko e torneo finito prima di cominciare. Il tecnico ripiega con la convocazione di Gamberini. Gli occhi dell'Italia intanto sono tutti puntati su Antonio Cassano. Il tifo è spaccato, come spesso accade. Donadoni decide di dargli fiducia: il barese si comporta in maniera esemplare, mostrando una disciplina tattica e non solo che finisce però col tarpare le ali alla sua creatività. Il girone comincia male con una sconfitta netta e pesante per mano dell'Olanda (3-0). L'1-1 con la Romania (ottenuto a fatica e in rimonta grazie al gol di Panucci) e il 2-0 con la Francia (gol di Pirlo e De Rossi) consentono agli azzurri di passare il turno ma questa volta dietro ai galletti d'oltralpe e in quanto secondi classificati ci aspetta per i quarti di finale un'avversaria più dura, anzi, la più dura: la Spagna. Spagna-Italia è l'ultima gara dei quarti. Le altre tre semifinaliste sono già decise. La Germania ha battuto a sorpresa il Portogallo per 3-2, la Turchia, mai così in alto, ha la meglio sulla Croazia ai calci di rigore e la sorprendente Russia liquida l'altra grande favorita, l'Olanda, battendola per 3-1 ai supplementari.

Per gli azzurri il calice è amarissimo. Usciamo indenni dai 90' regolamentari e dai tempi supplementari. Lo 0-0 non si sblocca e ai calci di rigore si rivelano fatali gli errori dal dischetto di Di Natale e De Rossi che si fanno ipnotizzare da Casillas mentre Fabregas piazza il penalty decisivo che ci rispedisce a casa. Tutto questo nonostante in campo ci fossero ancora diversi reduci del mondiale: Buffon, Zambrotta, Grosso Del Piero, lo stesso De Rossi, Perrotta, Camoranesi e Toni. È la fine del sogno europeo ed è la fine abbondantemente preannunciata della breve avventura di Donadoni sulla panchina della Nazionale italiana.

In semifinale si spegne anche la magia turca, dopo una serie gare strappate nei minuti finali. È una gara rocambolesca con la Turchia che va in vantaggio, si fa rimontare e superare dai tedeschi, riacciuffa il pareggio a pochi minuti dai supplementari ma subisce il terzo gol sul finale ed è la Germania a conquistare la finale dopo un'attesa di 12 anni. La Spagna in finale ci arriva invece in carrozza battendo la Russia con un nettissimo 3-0. È evidentemente l'anno buono per le furie rosse che il 29 giugno si laureano campioni d'Europa con un gol di Fernando el nino Torres che poco dopo la mezz'ora segna la rete decisiva. È' l'inizio di un ciclo, culminato con la vittoria dei mondiali in Sudafrica e con lo strapotere nelle Coppe Europee delle squadre spagnole. La Spagna vive un momento d'oro nell'intero arco sportivo internazionale con i trionfi di campioni come Contador e Nadal, rispettivamente re nel ciclismo e nel tennis.

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