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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 15:25.

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Il concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture e non può quindi essere definito univocamente, ma solo attraverso un processo di legittimazione democratica nella selezione degli indicatori. Anche l'Italia è chiamata a rispondere all'esigenza di individuare una misura condivisa nazionale del benessere che diventi un riferimento per il dibattito pubblico e che serva a meglio indirizzare le politiche economiche, sociali e ambientali. Si noti come il processo che ha portato allo stato di avanzamento odierno del dibattito è iniziato in tempi non sospetti di crescita economica, il che induce a pensare che si sarebbe probabilmente giunti a questi stessi risultati anche senza la crisi.

Per affrontare la sfida della definizione degli elementi costitutivi del benessere in Italia, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e l'Istituto nazionale di statistica hanno costituito un «Comitato di indirizzo sulla misura del progresso della società italiana» composto da rappresentanze delle parti sociali e della società civile. I lavori del Comitato hanno condotto alla fine di settembre 2011 alla definizione di dodici domini in cui si articola il Benessere equo e sostenibile (Bes), cioè un concetto che fosse in grado di valutare lo stato del benessere complessivo. Il punto di partenza utilizzato dal Comitato è stato l'insieme di esperienze già condotte a livello internazionale, che però non hanno rappresentato un vincolo: la confrontabilità internazionale non è infatti uno degli obiettivi irrinunciabili del lavoro. Il Comitato deve rispondere a una definizione di benessere propria del nostro Paese. Dal punto di vista metodologico, il Comitato ha concordato sulla necessità, in taluni casi, di utilizzare indicatori relativi a specifici gruppi sociali, quando si ritenga che i fenomeni analizzati richiamino una valutazione complessiva del benessere nel Paese. Esempi di questo tipo potrebbero essere la disoccupazione giovanile, la povertà dei minori, il sovraccarico dei lavori di cura per le donne, o la multi-cronicità nella salute degli anziani.

Una volta definiti i "paletti", la seconda fase dei lavori del Comitato è stata dedicata all'individuazione dei temi rilevanti per la misurazione del benessere (cioè i "domini"). Uno dei suggerimenti emersi per primi, e innovativi rispetto al dibattito internazionale, è stato quello di dare rilievo al patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Paese e alla ricerca scientifica, coerentemente con l'articolo 9 della Costituzione italiana, secondo cui «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica». Rispetto ai domini normalmente identificati in esercizi di questo tipo se ne sono aggiunti così altri due: «paesaggio e il patrimonio culturale» e «ricerca e innovazione».

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