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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2012 alle ore 08:00.

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In ogni caso anche Reagan fu fatto a immagine di Lincoln: come Lincoln era alto e sapeva cavalcare. Come Lincoln venne da un paesino che lo amò e gli diede sicurezza, e diede al suo pensiero un fondamento e consolidò il suo senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E come Lincoln, ogni sua parola è ormai usata (o distorta) per servire ogni punto di vista su ogni questione. È la figura più amata del partito repubblicano – ormai hanno smesso di vantarsi di Lincoln, si spera – e se Abe vinse la Guerra Civile, Reagan ha vinto la Guerra Fredda con l'aiuto di un altro prodotto dell'innovazione dell'Illinois, la bomba atomica.
Fu sotto le tribune del campo da football della University of Chicago che la prima reazione atomica a catena fu scatenata. Il merito fu di Enrico Fermi e Leo Szilard, e portò alla bomba, che portò alla morte di centinaia di migliaia di giapponesi innocenti, e alla fine della Seconda guerra mondiale. L'Illinois è la patria del primo reattore nucleare commerciale, Unit 1 della centrale Commonwealth Edison di Dresden, e a oggi l'Illinois ha il più alto numero di centrali nucleari (undici) del Paese. Pochi lo sanno, anche tra i residenti.
È anche possibile che l'Illinois arrivi primo quanto alle contraddizioni, le illusioni infondate, le improbabili dicotomie. Contiene sia la più grande città del Midwest che alcune delle aree più intensamente rurali del Paese. Contiene le contee più fedeli al partito democratico (Cook, patria della macchina politica del sindaco Daley) e alcuni degli Stati più ostinatamente repubblicani (il grosso della parte downstate). Chicago, dal canto suo, ha ospitato alcuni dei momenti chiave della lotta per i diritti civili, eppure rimane una delle città con maggior segregazione razziale del mondo.

La segregazione, evidenziata dal lato nord della città, quasi interamente bianco, e dal lato sud, quasi interamente afroamericano, fu a tratti così estrema che i sociologi dovettero inventare un termine adatto, "ipersegregazione", per descriverlo. Il South Side (3) ospitò per anni l'esperimento di edilizia popolare orribilmente fallimentare delle Robert Taylor Homes, che l'autore di graphic novel Chris Ware (nato a Chicago) ha definito «scatole per neri».
Le Robert Taylor Homes, che prendono il nome dall'attivista afroamericano e funzionario della Chicago Housing Authority, consistevano di ventotto edifici orrendi, tutti identici, che si allungavano in una linea retta per quasi tre miglia lungo il lato sud della città. Nei momenti di massima occupazione, gli edifici accolsero ventisettemila persone, tutte povere, quasi tutte afroamericane. Progettati, sembrerebbe, per offrire abitazioni a basso prezzo a chi riceveva il sussidio, gli edifici non erano circondati da alberi, erba né luoghi di ritrovo né niente che fosse all'altezza degli standard umani di vita. Nonostante dalle Robert Taylor Homes siano emerse figure pubbliche prominenti, come la stella del baseball Kirby Puckett e il governatore del Massachusetts Deval Patrick, per i residenti gli edifici erano un monumento alla disperazione, e messi all'ombra della costante negligenza dell'amministrazione della città, erano in mano a spacciatori e bande.

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