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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2010 alle ore 11:38.
Il sistema produttivo ha bisogno di aliquote più basse. A dirlo è il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso della sue considerazioni generali all'assemblea annuale dei partecipanti. Il numero uno di via Nazionale ha citato alcuni numeri indicativi del carico fiscale. Per esempio il cuneo fiscale sul lavoro è circa 5 punti superiore alla media degli altri paesi dell'area euro, il prelievo sui redditi da lavoro più bassi e quello sulle imprese sono più elevati di 6 punti.
Tutta colpa dell'evasione per Draghi. Aggiungendo un passaggio a braccio alla sua relazione, il Governatore ha sottolineato che il nostro rapporto debito/Pil «sarebbe tra i più bassi della Ue» senza l'evasione. «Macelleria sociale è una espressione rozza ma efficace e io credo che gli evasori fiscali siano tra i responsabili».
I fallimenti delle imprese sono stati 9.400 nel 2009, un quarto in più rispetto al 2008. A soffrire sono soprattutto «le imprese più piccole, spesso dipendenti da rapporti di subfornitura». Hanno retto meglio all'urto, ha detto in numero uno di palazzo Koch, soprattutto le imprese che avevano avviato processi di ristrutturazione prima della crisi. «Oggi presentano prospettive migliori». Secondo l'indagine periodica di Bankitalia prevedono per il 2010 un aumento del fatturato superiore di 3 punti a quello di imprese simili non ristrutturate. Tra le imprese industriali con 50 e più addetti che hanno investito in ricerca e sviluppo nel triennio precedente la crisi, l'aumento previsto del fatturato è di oltre il 6 per cento.
Il governatore ha ricordato che il governo ha introdotto misure di contrasto all'evasione fiscale, con l'obiettivo immediato del contenimento del disavanzo, «ma in una prospettiva di medio termine la riduzione dell'evasione deve essere una leva di sviluppo, deve consentire quella delle aliquote» e «il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti». Perché l'evasione fiscale «è un freno alla crescita»
«Se l'Iva fosse stata pagata il nostro rapporto tra il debito e il pil sarebbe tra i più bassidell'Unione europea». Draghi ha ricordato anche che secondo stime dell'Istat, «il valore aggiunto sommerso ammonta al 16% del Pil» e che solo tra il 2005 e il 2008 è stato evaso il 30% della base imponibile dell'Iva (ossia oltre 30 miliardi l'anno, 2 punti di pil).