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Economia Lavoro

Marchionne «abbastanza» contento dell'accordo per Pomigliano, anche se la Fiom non ha firmato

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2010 alle ore 20:00.

L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, parlando questa mattina a Venezia, si è detto «abbastanza» contento dell'accordo raggiunto con la maggior parte delle sigle sindacali sul futuro di Pomigliano. È stato fatto «un passo avanti, poi bisognerà chiudere», ha detto a margine del workshop del Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti. «Si sarebbe creato un grandissimo problema se ieri sera finiva male. Sia per loro che per noi».

«Non succede in nessuna altra parte al mondo, ve lo assicuro», ha aggiunto Marchionne. «Nessun altro trasferirebbe dall'estero la produzione nel paese», ha detto Marchionne spiegando che in una situazione in cui si dà lavoro risulta paradossale anche dovere convincere per farlo. L'amministratore delegato è ottimista sul risultato della prossima consultazione con i lavoratori? «Se i lavoratori non vogliono l'investimento basta che ce lo dicano».

La giornata di ieri.

Accordo separato per il futuro della Fiat di Pomigliano: la proposta sottoposta dall'azienda ai sindacati è stata accettata da Fim-Cisl, Uilm e Fismic mentre si riserva un giudizio la Fiom. L'accordo a quanto riferito dai sindacati al termine della riunione verrà sottoposto ad un referendum tra i lavoratori. Leggi il testo dell'accordo.

Firma anche l'Ugl. Secondo alcune fonti citate dalle agenzie di stampa anche l'Ugl, durante la riunione, sembrava intenzionata a rifiutare l'intesa. Invece il segretario generale Giovanni Centrella al termine dell'incontro ha detto: «Abbiamo detto sì alla condivisione dell'accordo perchè riteniamo che lo stabilimento di Pomigliano sia strategico per la Campania: fino alla fine cercheremo di correggerlo però non abbiamo problemi a dire sì anche senza correzioni».

La Fiom non chiude tutte le porte. «L'operazione messa in atto dalla Fiat rappresenta un ricatto bello e buono nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici di Pomigliano» ha dichiarato invece il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, al termine del tavolo sullo stabilimento campano tra azienda e sindacati. «Il testo proposto dall'azienda deroga ai contratti e alle leggi nazionali» ha proseguito il sindacalista. Il leader della Fiom tuttavia non chiude tutte le porte a un accordo: «Lunedì ci sarà il comitato centrale con i lavoratori e discuteremo».

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Tags Correlati: Attività sindacale | CGIL | Cisl | Comitato centrale | Fiat | Fiom | Giovanni Centrella | Italia | Maurizio Landini | Maurizio Sacconi | Sergio Marchionne | Uilm

 

Sacconi alla Cgil: «Rifletta sul proprio isolamento». «La firma di Fim, Uilm, Fismic e Ugl dell'accordo con Fiat per accompagnare gli investimenti a Pomigliano con una maggiore produttività - ha commentato il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi -incoraggia a ritenere che la grande maggioranza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori sono in grado di sostenere la crescita e l'occupazione negoziando decisioni responsabili. Rimane la speranza che la Fiom rifletta sul proprio autoisolamento e concorra a dare a Pomigliano l'unica prospettiva possibile».

La posizione della Fiat. «La responsabilità dei mancati investimenti a Pomigliano ricadrebbe tutta sulla Fiom», ha sostenuto la Fiat al tavolo della trattativa con i sindacati su Pomigliano. I vertici del Lingotto avrebbero precisato al tavolo della trattativa che «qualora la situazione individuata con Fim, Uilm, Fismic e Ugl non risultasse praticabile, la responsabilità del mancato investimento a Pomigliano ricadrebbe tutta sulla Fiom».

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